Qui un tempo sorgeva un antico convento domenicano. Nel tempio settecentesco si possono ammirare opere di grande valore: di Vittore Carpaccio, di Jacopo Tintoretto, di Pietro Damini, Leandro Bassano e di Andrea Brustolon. Ma l’oggetto più prezioso è senz’altro il gigantesco Crocefisso ligneo, alto più di quattro metri, che risale al XIV sec. Ed è riconosciuto come uno dei più interessanti esemplari esistenti di Cristus dolorosus, di chiara derivazione nordica, che si impone tra tutti per la sua forza espressiva, per il suo realismo e per le sue dimensioni.