La salute da cogliere … letteralmente!

I Colli Euganei sono una fucina di biodiversità, in primavera fioriscono centinaia di essenze che trovano campo anche nella medicina naturale
In ogni stagione la natura ci dona i suoi frutti in forma di cibo, ma non tutto è per la pancia. Molte erbe, fiori o radici possono essere consumati come rimedi a diverse patologie, a patto di conoscerne gli impieghi e le applicazioni. Si tratta di una cultura non così remota. Fin quando l’uomo ha vissuto in stretto rapporto con la natura, ha avuto i mezzi per servirsene, soprattutto per quelle persone che hanno avuto la fortuna di vivere in ambienti dall’ampia biodiversità – un esempio potrebbero essere proprio i Colli Euganei – questo sapere è andato a pari passo con la vita. Non è necessario tornare al Neolitico: 70 – 80 … 100 anni fa le nostre nonne che vivevano sui declivi padovani, in prossimità di boschi e prati, ancora conservavano ampie conoscenze sulla medicina naturale basata sulla conoscenza delle varie essenze, sulla loro trattazione per ottenerne un valore medicamentoso, sulla loro posologia e sui campi d’impiego. La medicina moderna ha salvato l’umanità da molte patologie, ma ancora oggi si possono risolvere dei piccoli “malanni” con metodi naturali. Eccone qualche pratico esempio:
Borsa del pastore – Capsella bursa-pastoris
Passeggiando nei prati, nei boschi ed anche in città è impossibile non imbattersi in questa pianta preziosissima, considerata spesso una semplice erbaccia. È conosciuta con il nome comune di “borsa del pastore”, dato dalla curiosa forma dei suoi semi che ricorda le “sacche” utilizzate un tempo appunto dai pastori oppure, per gli animi più romantici, la forma delle silique può ricordare un cuore. Le nostre nonne conoscevano molto bene le proprietà e gli usi di questa piccola erba, che non supera i 30 cm di altezza e che da febbraio a novembre regala dei piccolissimi fiori bianchi raccolti in un grappolo. Erano le donne infatti le maggiori utilizzatrici di tisane e di semicupi a base di Capsella, date le sue proprietà regolatrici del ciclo mestruale. Ha proprietà antiemorragiche ed astringenti, per contrastare flussi abbondanti e dolorosi, utile anche in caso di dissenteria ed emorroidi.
Famiglia: Brassicaceae
Pianta annuale molto comune, la sua raccolta non ne pregiudica la presenza.
Raccolta: rosetta basale, prima della fioritura
Preparazione per contrastare mestruazioni abbondanti ed emorragie. Tisana: 1/4 di acqua bollente e un cucchiaino di borsa del pastore fresca. La tisana va bevuta due volte al giorno per un mese. Interrompere il trattamento dopo tre settimane e ripetere il ciclo.
Polmonaria – Pulmonaria officinalis
La polmonaria è conosciuta da secoli per le sue proprietà benefiche per l’apparato respiratorio. Si tratta di una delle poche piante che combaciano con la fantasiosa teoria della “signatura”, cioè la forma di una pianta cura l’organo a cui assomiglia. È il caso delle foglie della polmonaria che con le loro macchie bianche ricordano i polmoni affetti da tubercolosi. Le sue foglie contengono saponine, mucillaggini, tannino, carotene e vitamina C.
Famiglia: Boraginaceae
Pianta erbacea perenne, cresce nei luoghi umidi
Raccolta: foglie fresche.
Preparazione come ricostituente e per contrastare bronchiti e raffreddore. Sciroppo: mettere sul fuoco 250 grammi di zucchero e miele con 1/4 di acqua, quando comincia a sciogliersi aggiungere due cucchiai di foglie di polmonaria, uno di salvia fresca e un limone tagliato a fette. Togliere dal fuoco, lasciare riposare un ora e poi filtrare il composto. Bere tre cucchiai di sciroppo al giorno sino alla scomparsa del raffreddore.
Lo sciroppo deve essere conservato in frigorifero per non più di cinque giorni.
Consolida maggiore – Symphytum officinale
Si tratta di una delle piante più ricche di proprietà medicinali offerte dalla natura, ed è anche estremamente comune. I boscaioli ed i contadini dei Colli Euganei conoscevano molto bene le sue proprietà anti dolorifiche e per la sua capacità di far assorbire le tumefazioni articolari. Utilissima contro le slogature e contratture, un tempo veniva utilizzata anche come gesso per i traumi alle ossa e per la cicatrizzazione delle ferite. Nei declivi euganei è facile incontrarla in questo periodo nei prati umidi e nei fossati.
Famiglia: Boraginaceae
Pianta erbacea perenne, predilige i fosati
Raccolta: foglie tenere e fiori non ancora sbocciati.
Preparazione impacco per slogature e traumi articolari. Cataplasma: macinare finemente le foglie, a cui si possono aggiungere le radici ben essiccate. Miscelare il composto con acqua bollente sino a quando non si ottiene una poltiglia. Spalmare il tutto in una benda o in una tela, appoggiarla sulla parte da trattare e fasciare. Lasciare in posa alcune ore e ripetere il trattamento.
Le foglie possono essere anche consumate fritte nell’olio, dopo averle immerse in una pastella di uova e farina.
Le preparazioni presentate sono a scopo indicativo, consultare sempre il proprio medico prima dell’utilizzo di qualsiasi erbetta