San Giovanni e il solstizio d’estate
Dal culto del Santo al Sole di Mezzanotte in tutto l’Emisfero Boreale si festeggia la vittoria della luce sulle tenebre
Articolo a cura di Anna Maria Pellegrino
Il solstizio d’estate è il momento dell’anno in cui la corsa apparente del Sole raggiunge il punto più settentrionale dell’orizzonte, dando l’inizio alla stagione estiva, in cui le ore di luce prevalgono sull’oscurità. Gli uomini hanno celebrato questo momento magico fin dall’antichità con molti riti e festeggiamenti a tutte le latitudini: dal fertile Mediterraneo agli altopiani in cui regnavano i Maya le popolazioni pagane compivano sacrifici e omaggiavano le divinità, ringraziandole del dono del Sole e del trionfo della Natura. E’ considerato infatti un momento magico quello del solstizio d’estate e numerosi sono i significati esoterici che lo accompagnano. In questa giornata il sole sembra fermarsi nel suo moto apparente e un evento del genere non poteva non attirare l’attenzione dei popoli antichi.
Solstizio d’estate è detto anche “periodo degli uomini” da contrapporre al solstizio d’inverno considerato il “periodo degli dei”
Ne è testimonianza Stonehenge, il sito preistorico in Inghilterra, che si crede essere un punto di osservazione astronomica dei sacerdoti druidi e dove tutt’ora si celebrano riti legati al sole. Nell’Europa del Nord la Notte di mezza estate, tanto cara a Shakespeare, si veste di un magia unica, che bisognerebbe vivere almeno una volta nella vita ovvero il Sole di Mezzanotte, un fenomeno naturale caratteristico del nord del Circolo Artico e del sud del Circolo Antartico, in cui il sole è visibile per 24 ore al giorno.
Per settimane l’alba e il tramonto si uniscono colorando il cielo e il mare di una luce dorata, abbraccio che è stato impresso su tela e su carta da diversi artisti e scrittori norvegesi, increduli davanti a tanta bellezza. Periodo da vivere all’aperto, quindi, condividendo falò, compagnia e cibo: ecco perché il Solstizio d’estate è detto anche “periodo degli uomini” da contrapporre al solstizio d’inverno, considerato appunto “periodo degli dei”. Nella Roma cristiana il culto di San Giovanni sostituì quello pagano ed i riti magici si legarono profondamente alla cucina; ingredienti come il grano e il vino venivano celebrati e benedetti mentre nella notte, celebrata anche come la Notte delle Streghe, si raccoglievano le erbe spontanee e la rugiada, alle quali venivano attribuiti poteri taumaturgici. E del resto la notte precedente, il 23 giugno, è la notte magica, la notte in cui tutto può succedere, seppur accompagnato da precisi riti. La maggior parte di questi comprendono la rinascita, attraverso il fuoco e l’acqua, i falò e la rugiada generatrice e purificatrice della notte.
L’acqua di San Giovanni e le sue proprietà prodigiose
Questa è la notte in cui si celebra la vita, in cui è possibile proteggersi dalle cattive influenze ma anche procurarsi quelle buone
In questa notte tra il 23 ed il 24 giugno alcune erbe raccolte bagnate di rugiada diventano prodigiose, come: la ruta, celebre per le sue proprietà contro lo stress e l’ansia, tonificante per le arterie e vasi capillari riduce l’infiammazione dell’artrite. L’artemisia, ritenuta erba con poteri anticancro, la salvia usata contro il mal di pancia, la menta, rimedio contro l’influenza, l’iperico – noto anche come “erba di San Giovanni”-, un tempo usato per cicatrizzare le ferite, il rosmarino per contrastare le calvizie, e per ultimo ma non ultimo, il proverbiale aglio: “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”.
Il procedimento è davvero molto semplice e basta raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei, per i quali, al netto delle raccomandazioni fitoterapiche, non esiste una regola precisa. Le erbe vanno raccolte dopo il tramonto, trasferite in una bacinella di vetro colma d’acqua che lascerete all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino e acquisiranno da essa proprietà magiche. Al mattino successivo userete l’acqua per sciacquarvi il viso e lavarvi le mani, in un rito propiziatorio e purificatore che porterà amore, salute e fortuna.
Questa è la notte in cui si celebra la vita, in cui proteggersi dalle cattive influenze ma anche procurarsi quelle buone e se, in ogni caso, non vorrete fare nulla, almeno per onorare la tradizione, accendete nella notte una piccola candela e lasciate che la natura segua il suo corso.