Codevigo e Valle Millecampi: tra aree umide, casoni dal tetto di paglia e spiagge
Il percorso mette in evidenza la parte padovana del territorio dell’IGP, una terra ricca di acque, soprattutto quelle dei grandi fiumi che dopo aver attraversato parte della pianura trovano sbocco nel mare Adriatico. Una terra giovane, una terra che ha trovato una destinazione agricola solo dopo le grandi imprese di bonifica attuate dai Benedettini, a cominciare dai secoli centrali del Medioevo, ma che tutt’ora conserva un aspetto spontaneo e selvatico che costituisce il vero fascino della zona. I vecchi casoni dal tetto di paglia, un angolo di spiaggia lontano dalla movida dei centri balneari sono sicuramente gli elementi più interessanti.
Il percorso offre la possibilità di seguire due itinerari:
PERCORSO 1: si snoda sull’intero perimetro con partenza da Codevigo e misura 35 km
PERCORSO 2: Partendo da Conche il percorso indicato in viola è di 15 km
Foto di copertina: Credit. William Nordio
Il percorso parte dalla chiesa di San Zaccaria a Codevigo, dove è possibile parcheggiare l’auto, nel caso ci si spostasse con mezzi propri, per chi invece avesse bisogno di noleggiare le bici la partenza più indicata è quella del centro del piccolo abitato di Conche, dove esiste la rimessa attrezzata Ride to Breathe bike Rental. Dalla parrocchia imbocchiamo la strada che scorre sul lato opposto del parcheggio, si tratta di via Roma (Sp 59) che appena dopo l’abitato è dotata di una comoda pista ciclabile. Alla prima biforcazione della strada prenderemo a destra per via Botti e procederemo sempre diritti attraversando alcuni piccoli ponti sui canali che solcano la campagna. Rimanendo sempre su via Botti infatti sbucheremo ancora su via Roma (Sp 59) e svolteremo, dopo qualche chilometro, a sinistra su via Castelcaro Alto, dove incroceremo una piccola chiesetta campestre.
(Foto Chiesa di Castelcaro. Credit W. Nordio)
Da qui guadagneremo la sommità dell’argine sinistro del Bacchiglione dove svolteremo a sinistra. Percorreremo un buon tratto di argine godendo della visuale rialzata, rispetto al piano campagna, che l’asta del fiume permette. Dopo qualche chilometro, sfiancato il ponte con le due arcate che troveremo sulla destra, svolteremo a sinistra, abbandonando l’argine e dirigendoci su via Santa Margherita verso l’omonima idrovora, sede di un museo che raccoglie la storia della bonifica del territorio.
(Foto Idrovora Santa Margherita. Credit W. Nordio)
La nostra pedalata prosegue superando il ponte che affaccia sull’impianto e proseguendo su via Idrovora fino ad attraversare un altro piccolo ponte sul canale Altipiano e nei pressi del parcheggio del ristorante La Rotonda imboccheremo il sottopasso che ci farà sbucare di fronte alla chiesetta di Santa Margherita di Codevigo, evitando di attraversare la trafficata SR 105. Il sottopasso non è segnalato e anche poco visibile, in quanto non è stato costruito per il cicloturismo, ma per permettere alle persone di raggiungere il cimitero, della chiesetta di Santa Margherita, in totale sicurezza dal traffico dell’arteria ad alto scorrimento che transita poco lontano. Comunque, dalla piccola area sacra, proseguendo dritti su via A. Manzoni, sarà facile raggiungere l’argine del Brenta. Dopo la breve salita che conduce alla strada alzaia svolteremo sinistra per imboccare il ponte sul grande fiume girando a destra, una volta raggiunto. A questo punto ci troveremo di fronte il ristorante Da Toni e, percorso un breve tratto sull’altra sponda del Brenta, svolteremo subito a sinistra per immetterci su via Passo Fogolana che condurrà verso la SS 309 Romea. Il passaggio su questa altra grande arteria stradale richiederà un po’ di attenzione, il traffico è piuttosto sostenuto, ma basterà attraversarla per ritornare su strade sicure e quasi prive di traffico. Anzi, da qui entreremo nel cuore selvatico di questa terra.
Attraversata la Romea proseguiremo dritti sulla stradina che ci troveremo davanti e raggiunto l’intricato groviglio di canali, che caratterizza l’area, seguiremo il corso della strada nelle sue accentuate curve a novanta gradi (la prima a destra e la seconda a sinistra) svolteremo per svoltare subito a destra sulla strada che costeggia il canale, via della Bonifica, che ci porterà verso l’abitato di Conche. Una volta raggiunto il centro del piccolo borgo saremo già sulla via principale, via Vallona, che percorreremo fino ad incrociare via Valcittadella, dove svolteremo a destra. Da qui percorreremo qualche chilometro e alla terza intersezione stradale, che troveremo sulla sinistra, vi svolteremo per raggiungere la spiaggia della Boschettona.
(Foto. Spiaggia della Boschettona Credit W. Nordio)
Per raggiungere il nuovo punto di interesse del percorso, ossia i casoni della Fogolana, dovremmo fare un pezzo di strada a ritroso, ripercorrendo la stradina sterrata e tutta la lunghezza di via Valcittadella fino ad incrociare il corso del canale Nuovissimo. Lo riconosceremo dalle cavane dei pescatori che rendono le sue sponde estremamente suggestive. Qui svolteremo a destra su via Cason delle Sacche e poi ne seguiremo il tortuoso corso, tra vecchi edifici abbandonati e sconfinate lande di aperta campagna fino ad incrociare i Casoni della Fogolana, ossia la ri-costruzione delle antiche case dei nostri contadini caratterizzate dalla copertura in canna palustre.
(Foto. Casoni della Fogolana Credit W. Nordio)
Proseguendo dritti per qualche centinaio di metri sarà possibile raggiungere il Cason delle Sacche. Ultimata la visita la strada da prendere è quella che aggira i Casoni della Fogolana sull’altro lato rispetto da dove siamo venuti per inoltrarci nel verde che costeggia il piccolo corso d’acqua e un’altra piccola area umida. La strada procede fino a condurci allo stesso punto dove abbiamo attraversato SS 309 Romea. Anche qui dovremmo percorrere a ritroso un pezzo di strada fatto all’andata, ma raggiunto il ponte sul Brenta, dove si trova il ristorante Da Toni, e oltrepassato, svolteremo a destra per imboccare l’argine destro del Brenta che ci riporterà in direzione di Codevigo. Dall’argine scenderemo alla prima strada che incroceremo sulla sinistra, costeggiando il canale Altipiano, ci porterà ad intersecare via Roma (Sp 59) e a tornare al nostro punto di partenza.
Lasciati guidare alla scoperta dell’arte, della storia e delle tradizioni attraverso i luoghi, i profumi ed i sapori dimenticati dal turismo di massa.