Questo percorso introduce ai rapporti tra Venezia e il territorio padovano. Un rapporto che ancora oggi è riscontrabile grazie al vin Friularo, vera identità enologica della zona, ma un tempo apprezzato anche dai mercanti della Serenissima per essere un vino dall’elevata acidità e dunque idoneo per le lunghe traversate verso gli scali commerciali del Mediterraneo. Nel centro di Conselve l’impronta del “leone di San Marco” è confermata dalla presenza di molte ville la cui edificazione copre un periodo tra il XV e il XVII secolo. Tra queste spiccano sicuramente villa Zen Malipiero, oggi sede municipale, Villa Sagredo-Toderini autentico unicum, per essere una delle poche ville sviluppate su un unico piano e per le amicizie che nei secoli hanno legato i proprietari al re di Francia Luigi XIV, a Galileo Galilei e a Ugo Foscolo. A fianco dello sfarzo aristocratico il percorso intreccia anche il passato rurale della zona, rappresentato dal Cason di Beolo, e la fede popolare: testimoniata dai tanti capitelli che ancora si incontrano nelle vie polverose della campagna.
Arrivati sulla Sp35 prendiamo via Madonna per arrivare al Santuario della Beata Vergine della Misericordia, originale luogo di fede il cui aspetto attuale risale al XVIII secolo, il suo interno conserva pregiati dipinti oggetto della devozione popolare. Continuiamo il nostro percorso sempre su via Madonna (Sp 35) fino a raggiungere Bovolenta e l’argine del canale Cagnola. Imbocchiamo l’argine da via Macello, questa strada sopraelevata permette una bellissima veduta della campagna dall’alto fino a raggiungere l’abitato di Cagnola. In alternativa, è possibile oltrepassare l’argine e raggiungere la stessa località da via Bersaglio. Da qui, imboccando Via Valli è possibile raggiungere il caseificio Ai Prà, famoso per i suoi formaggi a chilometri zero. Dopo l’intersezione con via Leonina, la via prende il nome di Pratriarcati. Va percorsa fino a raggiungere l’incrocio con via Beccara. Quest’ultima dopo un breve tratto in pianura salirà sull’argine del Cagnola fino a raggiungere il ponte sull’omonimo corso d’acqua. Dal ponte svoltiamo a sinistra, per prendere la Sp 92. Prima di arrivare nel centro di Cartura si incrocia il ristorante Già che ci sei, caratteristico locale che serve piatti della tradizione e diverse tipologie di pizza. Sempre sulla Sp 92 superiamo il centro di Cartura di direzione di Conselve. In prossimità del comune dal quale siamo partiti incroceremo Conselve Vigneti e Cantine, storica cantina sociale dove viene prodotto e distribuito il celebre Friularo, che dà il nome al percorso, e le altre etichette del territorio. Ancora oltre si incontrerà una grande rotatoria e imboccando la terza uscita si tornerà sulla strada che porta al Municipio da dove siamo partiti. Nell’ultimo breve tratto di strada cittadina oltre ad altre ville, sempre di epoca veneziana, si incontra la Coltelleria Piva, storico negozio specializzato in articoli per la casa e nella vendita di prodotti del territorio.
Proseguendo ancora qualche metro su via Matteotti e oltrepassata la rotatoria mantenendo la stessa direzione sulla sinistra si troverà via Fondà, da percorrere tutta fino al capitello dedicato alla Madonna della Neve. Si prosegue ancora su via Papa Giovanni XXIII, fino ad incrociare via Beolo. A questo punto si svolta a sinistra e percorsi pochi chilometri si incontrerà sulla destra il Casone di Beolo. Si tratta dell’unico esempio di queste antiche costruzioni esistente nel territorio. Risalente alla fine dell’ottocento ben rappresenta la tipologia di costruzioni a disposizioni dei contadini. Queste abitazioni povere e di facile costruzione, realizzate dai mezzadri nei fondi messi a disposizione dai proprietari terrieri, si diffusero nel periodo veneziano per sparire completamente con l’avvento della modernità. Il nostro percorso continua su via Beolo fino ad incrociare via Cabasadonne da dove prendiamo la direzione di Terrassa Padovana.
Tenendo ora la villa alle spalle imbocchiamo la via prospicente e all’incrocio svoltiamo a sinistra, ci troveremo in via Matteotti, ossia la strada principale di Conselve, sulla quale affacciano diverse altre ville sempre risalenti al periodo della dominazione veneziana e, percorso qualche chilometro, ci fermiamo a villa Ca’ Sagredo/Toderini. Questa villa, infatti, ha una particolarità: è tra le poche venete ad avere uno sviluppo su un unico piano e a non essere legata alla terra. Se buona parte delle residenze patrizie erano delle aziende agricole, dalle quali l’aristocrazia veneziana controllava l’andamento dei lavori agricoli stagionali, questa invece nasce nel XVII secolo come villa delle delizie, un centro di svago. Il suo proprietario Giovanni Sagredo era un uomo potentissimo, ambasciatore della Veneta Repubblica presso le principali corti europee, dal re Luigi XIV ottenne il privilegio di inserire il “giglio” di Francia nel proprio blasone di famiglia. Dalle regge aristocratiche ora il percorso conduce a quelle rurali della povera gente.
Il quarto percorso permette di conoscere da vicino i rapporti che la Serenissima Repubblica instaurò in terra padovana fin dai primi secoli del XV secolo. L’itinerario, infatti, intercetta quegli elementi della “venezianità” che continuano a caratterizzare il territorio: incontreremo ville, ma anche vigneti del celebre vin Friularo che i veneziani chiamavano “Vin da viajo” per essere sua caratteristica una spiccata acidità che ne garantiva, ieri come oggi, una lunga conservabilità e dunque lo rendeva idoneo alle lunghe traversate nel Mediterraneo, per essere venduto in tutti gli empori che hanno fatto di Venezia la grande potenza commerciale che tutti conoscono. Dal percorso non mancano le abitazioni della civiltà rurale, i famosi “casoni veneti”, e le pievi della fede popolare. Dunque l’inizio di questo quarto percorso non può che essere il centro di Conselve, proprio dal municipio cittadino, in Piazza XX settembre, conosciuta come Villa Malipiero/Zen: abitazione aristocratica con annessi e pertinenze attestata fin dal Basso Medioevo. Nel 1447 entrò a far parte dei possedimenti della famiglia veneziana dei Malipiero, che alla Repubblica diede il sessantesimo doge.
Lasciati guidare alla scoperta dell’arte, della storia e delle tradizioni attraverso i luoghi, i profumi ed i sapori dimenticati dal turismo di massa.