Il percorso mette in evidenza una terra ricca di acque, quelle dei grandi fiumi che dopo aver attraversato parte della pianura trovano sbocco nel mare Adriatico. Una terra giovane, una terra che ha trovato una destinazione agricola dopo le grandi imprese di bonifica attuate dai Benedettini a cominciare dal primo secolo dopo Mille e la successiva divisione dei poderi in Corti. Un percorso che permette di conoscere da vicino questa straordinaria esperienza condotta dal lavoro dell’uomo, ma che permette, allo stesso tempo, di renderci conto di come era questa terra prima del suo intervento. L’itinerario, infatti, tocca zone umide come l’Oasi di Ca’ di Mezzo e l’oasi di Tenuta Civrana, aree che l’uomo ha lasciato agli animali e che oggi sono diventate delle vere e proprie attrazioni per gli amanti della Natura. Qui, infatti, trovano casa moltissimi animali: uccelli prevalentemente, ma anche anfibi e animali schivi come volpi e tassi, che non è raro avvistare.
Il percorso offre la possibilità di seguire quattro itinerari:
PERCORSO 1: l’intero perimetro con partenza da Ca’ Bianca è di 50 Km
PERCORSO 2: il percorso alto con partenza da Tenuta Civrana verso Correzzola è di 30 km
PERCORSO 3: il percorso basso con partenza da Tenuta Civrana verso Boscochiaro è di 22 km
PERCORSO 4: il percorso di Tenuta Civrana più la variante in arancione che passa per il Foresto è di 10 km
(Foto di copertina: credit. Aldo Tonelli)
Il percorso parte dal piccolo abitato di Ca’ Bianca, un paesino in riva al Bacchiglione in prossimità di via Orti Ovest sul cui percorso corre anche la grande ciclovia nazionale del Corridoio Adriatico. Da qui è necessario imboccare la strada provinciale Rebosola che ci condurrà nella campagna cavarzerana. Il lungo nastro di asfalto, infatti, ci allontana dalla linea di costa per inoltrarsi tra le terre delle grandi aziende agricole, fertili e rigogliose quasi in ogni stagione dell’anno. Corte Gemma è una di queste fattorie, specializzata nella coltivazione delle noci Lara. Il termine di questa pedalata su via Rebosola, ad un certo punto del percorso la strada sarà costeggiata dall’omonimo canale di bonifica, è un’altra azienda agricola, si tratta di Tenuta Civrana, nel comune di Pegolotte. Troveremo le indicazioni per raggiungerla appena entrati nell’abitato. L’ingresso è un lungo vialone ghiaiato che può essere considerato una specie di macchia del tempo, in quanto il paesaggio circostante è quello di una campagna d’altri tempi. Lunghe capezzagne ombreggiate da filari di pioppi, siepi frangivento e fossati di acqua trasparente circondano i 360 ettari di campi destinati alle diverse coltivazioni. Ma in fondo alla campagna, oltrepassato l’agriturismo e il punto vendita aziendale, è possibile raggiungere un’oasi, ossia diversi ettari di terra volutamente lasciati agli animali. Si tratta di una Zona di protezione speciale, strutturata con diversi percorsi e con torrette per il birdwatching che consentono l’avvistamento delle centinaia di uccelli che hanno trovato qui la loro casa: tra alberi secolari e limpidi laghetti in cui si specchia il verde circostante. Una volta completata la visita, è possibile avvalersi anche delle spiegazioni di una guida per conoscere da vicino ogni specie, proseguiremo sullo stesso tratturo di campagna fino a sbucare in riva al grande canale dei Cuori, dove svolteremo a destra, oltrepasseremo un’idrovora, per raggiungere il ponte dove incroceremo la Strada provinciale 516. Questo nastro di asfalto è piuttosto trafficato, quindi bisognerà procedere con molta cautela nella nostra pedalata. Al ponte svolteremo a sinistra e, percorsi pochi chilometri, ci troveremo in prossimità dell’argine del Gorzone dove saliremo sulla sommità per imboccare la Strada Provinciale del Gorzone. Da qui è possibile tornare verso Tenuta Civrana imboccando la strada che costeggia il ristorante Villa Momi’s per svoltare poi sulla Strada Provinciale Cavarzere Romea e proseguire fino alla località Buso dove svolteremo a sinistra e risaliremo verso Pegolotte lungo via Foresto.
Proseguendo sulla strada provinciale del Gorzone invece, appena superati i due ponti sull’omonimo fiume che stiamo costeggiando, svolteremo a sinistra per imboccare la Strada Provinciale 8. Questo nuovo nastro d’asfalto si perde nella campagna tra la provincia di Padova e quella di Venezia e ne percorreremo un buon tratto fino quasi a raggiungere l’abitato di Cantarana. Procederemo dritti anche alla rotatoria che interseca la Strada Provinciale Cavarzere Romea e al successivo incrocio con via Romea fino ad incrociare via Foresto, dove svolteremo a destra. Raggiunta la stazione ferroviaria di Cona Veneta, saremo quasi in prossimità dell’incrocio con la Strada Provinciale 7 dove svolteremo a sinistra e poi subito a destra per imboccare il ponte che attraversa il canale Rebosola e poi ancora a destra su via Bosco. Ne percorreremo un buon tratto e alla biforcazione su via Monsole svolteremo a sinistra e proseguiremo dritti fino ad incontrare l’abitato di Concadalbero, una frazione di Correzzola dove si trova la grande Corte Benedettina.
Al bivio prenderemo ancora a sinistra e poi a destra su via Ponti Alti che poi diventa via Concadalbero. Al nuovo incrocio svolteremo a sinistra per arrivare dopo pochi metri nei pressi di Porto Pedocco su Bacchiglione.
Da qui svolteremo a destra per seguire la corrente del fiume e percorrendo via Argine Destro raggiungeremo, dopo qualche chilometro, l’oasi di Ca’ di Mezzo. Una volta ultimata la visita riprenderemo l’argine nella stessa direzione fino a raggiungere il piccolo borgo di Ca’ Bianca da dove siamo partiti.
Lasciati guidare alla scoperta dell’arte, della storia e delle tradizioni attraverso i luoghi, i profumi ed i sapori dimenticati dal turismo di massa.