Al Pirio ‘da Giona’, terrazza affacciata sul buon gusto

Lo storico locale della famiglia Lionello, che da oltre mezzo secolo è custode della tradizione, oggi si apre con curiosità a nuovi orizzonti culturali
E’ la terrazza per antonomasia, quella più famosa dei Colli Euganei. Lo è da almeno due generazioni, visto che tutto partì negli anni ’60 con nonno Giovanni Lionello, oste e norcino. Il ristorante Al Pirio da Giona di Luvigliano di questo magnifico belvedere affacciato sulle Terme Euganee ha fatto un must, tanto che d’estate chi prenota aggiunge sempre la postilla: “Mi potrebbe riservare possibilmente un tavolo in terrazza?”. Basta affacciarsi per capire: dalla terrazza del ‘Pirio’ si gode una vista superlativa sulla conca delle terme e sui colli sottostanti, fra i cui profili ondulati occhieggiano il pittoresco borgo di Luvigliano e la sontuosa Villa dei Vescovi. Una vista che sfuma su dolci paesaggi letterari che furono cari anche a tanti uomini di scrittura e di pensiero, che elessero Torreglia a luogo di ristoro nella loro età avanzata.
Ristorante o trattoria? Al Pirio da Giona in realtà è l’uno e l’altro. Lo testimonia la sua storia. Il locale, fondato nel 1961, è virtuosamente in bilico fra queste due anime, che appaiono però così armoniosamente integrate. Ristorante per il percorso di crescita fatto e anche perché il locale di Luvigliano Alta, quando serve, sa indossare il ‘vestito della festa’. D’altro canto ‘Al Pirio da Giona’ è rimasto nell’intimo anche trattoria, con consapevolezza e con orgoglio, perché la famiglia Lionello è sempre stata custode di tanti valori che la trattoria rappresenta: ovvero la rusticità di certe materie prime e certe buone pratiche di cucina. Valori sempre onorati nel tempo e interpretati con umiltà, passione e bravura.
Al Pirio, con il cambio generazionale, il timone è andato a Giuliano Lionello, affiancato dalla moglie Lara. Ma in cucina idealmente c’è anche la mano di mamma Angelina, nume tutelare di piatti che non potranno mai essere dimenticati nei menù del locale.

Giuliano Lionello insieme alla moglie Lara
Al Pirio da Giona fa parte dell’associazione Tavole Tauriliane, una tra le più affiatate e attive del Veneto, motore di tante manifestazioni e iniziative promozionali originali, come ‘La notte bianca e rossa’, evento itinerante con tappe in tutti i ristoranti associati, creato per celebrare, nella notte del cambio di orario autunnale ‘l’ora che non c’è’. Tanti anche gli eventi organizzati a Villa dei Vescovi.
‘Al Pirio da Giona’ oggi è un sicuro presidio del gusto, che propone piatti della tradizione rivisitati con intelligenza e sensibilità, nonché piatti innovativi, fra i quali meritano una menzione quelli della linea vegetariana e vegana elaborati da Giuliano Lionello, frutto della feconda collaborazione con Simone Salvini. L’apertura anche al ‘gluten free’ definisce l’ampio nuovo orizzonte culturale del locale di Luvigliano. Seppur nel menù, davvero bene impostato, le indicazioni più numerose sono quelle dedicate all’autoproduzione (vedi la pasta), al ‘prodotto padovano’ e alla tradizione locale. Tutto secondo il verbo tracciato dal manifesto di valori della cucina d’identità sottoscritto dai ristoranti aderenti a ‘Padova da gustare’.
Vogliamo dire tutto in sintesi? Al Pirio da Giona si mangia bene e si sta bene. Ecco, la gente dice così. E la terrazza è sempre piena, anche oggi con il rispetto delle regole di distanziamento. Bello il colpo d’occhio quando si entra. L’ambiente è elegante, ma senza eccedere. Sui tavoli c’è sempre qualche fiore. La mise en place è curata.
Tra gli antipasti il Prosciutto Veneto Berico Euganeo Dop (di un produttore di Montagnana) e Cheesecake salata alle olive e origano è un piatto che ha il profumo dell’estate, come pure la Crostatina di fiori di zucca, piselli e lamelle di mandorle. Fra i primi sono un bell’esempio di sincretismo di gusto i Bigoli al ragù d’anatra con porri profumati al tartufo nero: tradizione con un tocco di novità. Esprimono freschezza gli Gnocchi con pomodorini arrostiti, crema di basilico e mozzarella destrutturata. Audaci invece i Ravioli di ricotta e albicocche all’aroma di zenzero su fonduta all’aneto. Immancabile, fra i secondi, il Torresano arrostito (pietanza tipica di Torreglia), presentato con ripieno alla ghiotta (olive nere, aglio, salvia, rosmarino, aceto, vino rosso e rigaglie). Non manca il tipico Galletto ai ferri, a cui fanno da contraltare, come piatto rivisitato, le Costicine glassate al miele e tris di salse.
Molti dei dolci in carta si richiamano alla tradizione, come la celebre Pazientina, vanto della più raffinata pasticceria padovana. Strizza l’occhio ai vegani invece il Terre Veggy del Pirio. In tutti i piatti è molto chiara la cifra stilistica di Giuliano Lionello, la sua impronta. Non a caso lui è da anni in prima fila anche in gruppi e associazioni di categoria impegnate a ridare dignità ai prodotti del territorio. Carta dei vini che presenta delle belle e curiose escursioni nel territorio e anche oltre. Simpatica (e utile) l’idea di un menù baby. Servizio di tono familiare. Prezzi: antipasti da 9 a 13 euro; primi da 10 a 12,50 euro; secondi da 9 a 18 euro. Salire ‘Al Pirio da Giona’, alle pendici dell’omonimo colle, ha sempre il sapore entusiasmante della ‘gita’ fuori porta. Quasi si trattasse di un piccolo viaggio… anche nel mondo del gusto.