Presto una rete irrigua sicura dai Pfas
In questi giorni sono in corso gli approfondimenti sui tavoli istituzionali Stato-Regioni per l’approvazione del progetto esecutivo realizzato dal Consorzio che prevede la realizzazione di una condotta sotterranea lunga 21 chilometri, in estensione al Leb, da Cologna Veneta a Masi e Castelbaldo, per l’alimentazione di una rete irrigua che permetterebbe di evitare i prelievi direttamente dal Fratta-Gorzone
Una rete irrigua sicura dall’inquinamento da Pfas è ormai una certezza. Il progetto esecutivo realizzato solo qualche mese fa dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, inerente la realizzazione di una condotta sotterranea lunga 21 chilometri da Cologna Veneta a Castelbaldo, ha ottenuto il consenso dalla Regione Veneto e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare sui tavoli istituzionali di confronto Stato-Regioni. Si tratta di un’ottima notizia per l’Ente di via Augustea di Este, il progetto infatti era stato ritenuto di fondamentale importanza per il territorio e ha impegnato seriamente gli uffici anche in tempi recentissimi, quando l’urgenza di una veloce risoluzione, era stata accompagnata dalla decisione di finanziare il progetto esecutivo con i risparmi ottenuti dal limitato ricorso alle idrovore, durante l’estate dello scorso anno. E forse è stato anche in ragione di questa speciale procedura (gli oltre 300 mila euro necessari per portare avanti questo importante progetto sono de facto arrivati direttamente dai risparmi realizzati e messi prontamente a disposizione) che l’unico progetto esecutivo, e dunque finanziabile, sul tavolo del Ministero sia proprio quello del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo. “Le scarse precipitazioni che hanno caratterizzato la stagione calda del 2017 – spiega il presidente Michele Zanato – hanno permesso un risparmio che unito ad altre economie ottenute nella gestione dell’Ente hanno permesso di mettere insieme gli oltre 300 mila euro necessari al perfezionamento di un progetto inerente l’alimentazione di una rete, in parte già esistente e in parte da eseguire ex novo, alimentata dai vari sifoni e capillarizzata nelle campagne attraverso canalette e condotte in cemento. L’impianto garantirebbe la disponibilità di acqua a scopi agricoli a tutta la parte meridionale del territorio di competenza del Consorzio Adige Euganeo, acqua, va precisato, pulita e che quindi andrebbe a servire quelle aree attraversate dal Fratta Gorzone, dove un prelievo direttamente dal fiume rischierebbe di estendere il problema di inquinamento derivante da Pfas. Un rischio realmente percepito a “Roma”, tanto che l’emergenza è trattata alla pari della “Terra dei fuochi” e dell’Ilva di Taranto”. Quindi sembra che la strada di questo capitale intervento sia finalmente aperta. Dal ministero è arrivata solo la richiesta di implementare la rete idrica di Merlara e Castelbaldo e anche questo lascia presagire che, dunque, non potrà che esservi un sostanziale via libera alle nuove strutture.
Un risultato certo figlio dell’emergenza causata dall’inquinamento, ma anche dalle risorse che è stato possibile rendere immediatamente disponibili grazie alle politiche di efficientamento che sono state poste in essere negli ultimi anni dal Consorzio. “Politiche – precisa il Presidente – che ci hanno impegnato a fondo nella riorganizzazione dell’Ente, ma che iniziano a dare i loro frutti. Per quanto riguarda la parte finanziaria ad esempio dopo un avvio particolarmente critico con una scopertura di cassa prossima ai 12 milioni di euro, gran parte determinati dal ritardato rimborso delle somme anticipate dal Consorzio per l’esecuzione di lavori in concessione regionale, si è passati ad una situazione ben diversa che al 31 dicembre 2017 è attestata su un attivo di cassa di poco superiore al milione e 200 mila euro”. Nel risanamento, oltre al ripianamento da parte delle Regione degli anticipi sui lavori eseguiti, contribuiscono in modo determinante tutta una serie di attività rivolte al contenimento dei costi di gestione, non ultimo il recente passaggio da due Aree Tecniche a una, con conseguente riduzione delle figure dirigenziali tecniche e ottimizzazione della struttura gestionale, attraverso anche l’affidamento delle responsabilità dei settori unicamente a personale laureato. Si tratta di 9 ingegneri, 3 laureati in giurisprudenza ed 1 in materie ambientali. In questo modo anche la competenza e la professionalità dell’ente è cresciuta e le riduzione non hanno dato luogo ad uno scadimento del servizio, al contrario la struttura operativa dell’Ente, con un maggiore coordinamento e ad un’organizzazione più snella, ha trovato standard operativi più efficaci.
Merito anche di una progressiva automazione e rilevamento delle strutture e dei mezzi del Consorzio. “Nei prossimi mesi – continua Zanato – oltre 55 veicoli, tra trattori, escavatori e altri macchinari operativi, verranno dotati di rilevazione satellitare. Questo ci consente di avere ben chiara la situazione dei lavori in esterna, le ore di operatività nei vari cantieri, lo stato di avanzamento, i consumi degli automezzi e ci permette di estendere anche un livello di sicurezza più alto per gli operatori. Ogni sistema satellitare, infatti, è collegato ad un allarme che avvisa la centrale nel caso di incidente sul luogo di lavoro. Una iniziativa che ha accolto, per questo, il plauso delle associazioni sindacali. Anche per la parte che riguarda le idrovore l’estensione della loro gestione attraverso il telecontrollo ha permesso risparmi in termini di tempo, di forza lavoro e ha aggiunto tempestività negli interventi. Non è più necessario che un operatore parta e si rechi sul luogo per aprire una paratoia o azionare una pompa, tutto può essere fatto a distanza. E dai 32 impianti già coperti, altre 4 idrovore, 2 sostegni e un impianto irriguo verranno automatizzati nei prossimi mesi”. Il tema delle risorse dunque è importante all’interno del Consorzio, la gestione trasparente di ogni aspetto che riguarda il patrimonio consortile è un tema fondamentale negli uffici di via Augustea a Este, per questo ribadire che da una gestione oculata delle risorse si è potuti arrivare alla realizzazione di opere strategiche per il territorio è un risultato importante per il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo.