Degustare ma anche conoscere
Cinque proposte di vini veneti: una Celebrità, una Riscoperta, una Novità, una Tradizione e una Proposta per i Giovani ma in realtà adatta a tutti
Una rubrica dedicata a proposte di vini da provare, ogni tanto, al ristorante, a casa, ma anche direttamente in cantina. Perché questa è stagione di cantine aperte, una valida occasione per provare qualcosa di diverso, facendosi guidare dai produttori che vi spiegheranno storie e segreti di vini e vigneti. Degustare un prodotto gastronomico sapendo la storia che c’è dietro è un’esperienza diversa, e questo è ancora più vero nel caso del vino: c’è una famiglia, una storia e un territorio, un clima e un terreno, un’uva, un metodo di coltivazione, una tradizione che è importante conoscere. Siamo certi che la stessa bottiglia, bevuta a casa o in cantina, avrà un sapore diverso. Questa volta vi proponiamo una Celebrità (i vini di cui avete forse sentito parlare e una volta almeno vi piacerebbe assaggiare). Seguiranno una Riscoperta (stavolta non un’uva bensì un metodo rivalutato), una Novità (curiosità), una Tradizione (andiamo sul sicuro!) e per finire una proposta per i Giovani (ma in realtà adatta a tutti).
La tradizione (Sacile)
Vistorta Merlot Doc Friuli Grave, un biologico di qualità maniacale
Dici Merlot, dici Bordeaux. Oppure, in Friuli, dici Vistorta. L’azienda di Sacile, i cui vigneti sconfinano nel Veneto, è di proprietà del conte Brandino Brandolini d’Adda, agronomo per passione o, forse è meglio, per vocazione. Il suo Merlot cento per cento viene da vigneti importati direttamente dalla città francese e piantati nella storica tenuta di Vistorta, coltivati con cura maniacale e, da una decina d’anni, con metodo biologico: i grappoli sono addirittura raccolti solo dopo un assaggio dell’uva filare per filare. Il risultato è un Merlot Doc Friuli Grave da provare, meglio se in magnum da 1,5 litri. Non mancano il Cabernet e i vini “più classici” della zona, come il Refosco dal Peduncolo rosso e i bianchi, allevati a Cordignano: Friulano e Chardonnay, Pinot grigio, Traminer e Sauvignon. Ma il cuore batte a Bordeaux ed è rosso vivo: può invecchiare (maturare e affinare) per un po’, anche a lungo, ma forse è meglio non troppo. Abbinatelo a qualsiasi cosa che non sia bianca, il classico pane e soppressa va sempre bene.
Merlot 100% da vigneti importati direttamente dalla città francese e piantati nella storica tenuta di Vistorta, coltivati con metodo biologico e i grappoli vengono raccolti solo dopo un assaggio dell’uva filare per filare.