Frantoio di Cornoleda, al via la stagione olearia con tante novità
Tutto pronto per l’extravergine novello, compresa una serie di prodotti non solo per la tavola
Devis Zanaica: “Sarà una stagione olearia simile a quella del 2018, forse anche migliore in termini di qualità delle olive”
Manca ancora un po’ di tempo all’avvio della raccolta delle olive e alla loro frangitura. Ma alla metà di ottobre le “pomele”, questo il termine euganeo, saranno pronte per essere trasformate in extravergine novello. E le attese sono ottime, come conferma Devis Zanaica del Frantoio Cornoleda di Cinto Euganeo, grazie ad un’estate che non ha conosciuto gli eccessi degli anni scorsi e dell’acqua che è arrivata nei momenti giusti.
“Sarà una stagione olearia simile a quella del 2018 – spiega – anche forse un po’ migliore in termini di qualità delle olive. La quantità sarà molto buona in virtù delle giuste temperature sia in fase di fioritura che di allegagione e anche la qualità sarà considerevole: grazie al fatto che non sono stati registrati attacchi della mosca olearia e i frutti sono maturati sani senza quasi trattamenti fitosanitari”.
Una stagione da incorniciare, dunque, per i sei ettari di olivi che fanno riferimento al Frantoio di via Cornoleda, tra quelli di proprietà e quelli in gestione, e dai quali, per questo, è legittimo attendersi grandi risultati.
“In realtà – precisa Devis – la superficie da ascrivere all’attività del nostro frantoio è molto maggiore, in quanto ci occupiamo della trasformazione delle olive di circa 250 produttori, alcuni arrivano anche dal Veronese o addirittura dal Trevigiano. Ci scelgono per la cura e l’attenzione che mettiamo nella lavorazione. E’ un rapporto che si è instaurato nel corso degli undici anni di attività, in quanto non seguiamo solo le fasi di molitura delle olive, ma forniamo un servizio che copre tutto l’intero ciclo produttivo: dalle consulenze per la gestione degli ulivi con potature e interventi fitosanitari, alla vendita o al noleggio delle attrezzature per l’olivicoltura fino alla lavorazioni in frantoio, con stoccaggio, defogliazione e lavaggio delle olive, frangitura, analisi chimica completa dell’olio prodotto e seguente elaborazione e consulenza per l’etichettatura dell’olio. La molitura delle olive avviene sempre su prenotazione, questo per fare in modo che dalla raccolta alla spremitura passi il minor tempo possibile, evitando così fermentazioni che potrebbero compromettere il risultato finale”.
La varietà dalla quale è legittimo attendersi molto quest’anno è la Rasara, ossia la cultivar autoctona dei Colli Euganei
A fianco del Frantoio di Cornoleda c’è Aipo, l’Associazione Interregionale Produttori Olivicoli, e il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine Veneto Euganei e Berici, in quanto parte significativa della produzione ricade nella Denominazione di Origine Protetta.
“Il nostro rapporto con l’Associazione è molto stretto – prosegue Zanaica – è grazie a queste istituzioni del mondo oliario se la produzione euganea ha raggiunto livelli di qualità importanti e sempre più si sta qualificando come zona di produzione di eccellenza in Italia. Si tratta di un’attenzione nella produzione alla quale si sta sempre più accostando la sensibilità green. Abbiamo una produzione Bio che sta riscontrando un grande consenso tra i consumatori e questo non può che fare piacere sia per la nostra azienda, ma soprattutto per il nostro territorio collinare perché sono sempre più le aziende e gli enti territoriali che aderiscono al Bio Distretto Colli Euganei, un progetto lungimirante del compianto Franco Zanovello”.
La varietà dalla quale è legittimo attendersi molto quest’anno è la Rasara, ossia la cultivar autoctona delle alture padovane, ma non è l’unica a trovare spazio sui dolci declivi collinari che rientrano nella tenuta di Cornoleda.
“Tra i nostri olivi ce ne sono di secolari – conclude Devis – e sicuramente la cultivar che ci rappresenta di più è la Rasara, il 50% delle piante appartengono a questa varietà alla quale si accompagna un 30% di Leccino, un 10% di Grignano e un altro 10% tra El Matosso, Marzemina e altre. E da qui che nasce la nostra produzione e dal nostro lavoro quella qualità che il mercato di anno in anno ci riconosce e che in qualche modo certifichiamo partecipando ai principali concorsi oleari nazionali e internazionali ottenendo premi e i più importanti riconoscimenti”.