La Rondine: i proverbi e le stagioni

Il loro arrivo e la loro partenza segnano l’inizio e la fine della bella stagione, ma i loro viaggi sono sempre più difficili
La Rondine comune (nome scientifico Hirundo rustica = Rondine della campagna) è da sempre legata alla vita dell’uomo e ai lavori dei campi poiché è stata associata al cambio delle stagioni e quindi la tradizione popolare spesso la ricorda nei proverbi. Passa l’inverno nel Sud dell’Africa e ai primi di marzo intraprende un viaggio lungo migliaia di chilometri verso l’Europa e in circa quattro settimane arriva in Italia. Alcune possono arrivare anche prima, correndo il rischio di incontrare maltempo, per riuscire ad occupare i territori migliori, da qui il noto proverbio “Una Rondine non fa Primavera”. Anche in francese si dice “Une hirondelle ne fait pas le printemps” mentre sia in inglese “One swallow doesn’t make a summer” che in tedesco “eine Schwalbe macht noch keinen Sommer” la Rondine non fa primavera ma estate forse perché nel Nordeuropa arrivano più tardi.
Negli ultimi decenni si è avuto un declino graduale delle Rondini nelle zone europee dovuto alla perdita di habitat

Una rondine mentre raccoglie il fango per la costruzione del nido
Il passaggio del mare Mediterraneo è ricordato da “Per San Gregorio Papa la Rondine passa l’acqua, se non l’ha passata vuol dire che nel mare è

Le uova vengono deposte nel piumino che imbottisce il nido in aprile e covate per due settimane. I piccoli lasciano il nido a 20-25 giorni dalla nascita e continuano ad essere alimentati dai genitori per altri venti giorni
annegata”. Un altro proverbio indicante la migrazione è “San Giuseppe antico: torna la Rondine e migra il Beccafico”, altro passeriforme migratore, comunque “Per l’Annunziata la Rondine è ritornata, se non è arrivata è per strada o è malata” e anche “Per l’Annunciazione torna la Rondine e il Rondone”. Generalmente le Rondini occupano lo stesso edificio in cui fanno il nido anno dopo anno e per “San Benedetto la Rondine sotto il tetto”. Dopo qualche giorno dal suo arrivo comincerà la costruzione o la ristrutturazione del tipico nido a coppa, costituito da fango e pagliuzze. Le uova vengono deposte nel piumino che imbottisce il nido in aprile e covate per due settimane. I piccoli lasciano il nido a 20-25 giorni dalla nascita e continuano ad essere alimentati dai genitori per altri venti giorni, quindi divengono indipendenti e i genitori possono dedicarsi ad un’eventuale seconda covata. Capita di vederle cacciare insetti volando basse sopra l’acqua o i campi e quindi per il tipo di nido e il cibo è probabile che si trovino più facilmente in campagna piuttosto che in aree urbane. Il grande poeta Giovanni Pascoli la descrive così con pochi tristi versi: Ritornava una rondine al tetto:/ l’uccisero: cadde tra spini:/ ella aveva nel becco un insetto: la cena de’ suoi rondinini. “Da San Bartolomeo la Rondine va con Dio” e “Per San Rocco la Rondine fa fagotto” indicano l’avvicinarsi della partenza delle Rondini e quindi dell’arrivo dell’autunno. A fine settembre si organizzano per intraprendere il lungo volo verso sud concentrandosi sui fili della luce e quando decidono di partire viaggiano di giorno e si riposano di notte nei canneti delle zone umide e “A San Nicola di Bari la Rondine passa i mari” per raggiungere i quartieri africani dove passerrà l’inverno. Purtroppo negli ultimi decenni si è avuto un declino graduale delle Rondini nelle zone europee dovuto alla perdita di habitat e all’intensificazione agricola con uso di pesticidi che entrano nel loro ciclo alimentare, cosa che avviene ancor più marcatamente nei quartieri di svernamento. Un vecchio detto dice “Una Rondine e un ospite recano fortuna in casa”: ci auguriamo sia d’auspicio per il ritorno di questa specie così utile all’uomo.
Ci sono altre specie simili alle Rondini che appartengono alla famiglia degli Irundinidi

Balestruccio
Il Balestruccio arriva con le Rondini e nidifica in colonie sotto le grondaie delle case, sotto i ponti o strutture simili e predilige quindi aree urbane. I nidi sono fatti di fango raccolto ai bordi di pozze, ruscelli e stagni e hanno una struttura a palla con una piccola entrata. Rimangono fino al tardo autunno e possono fare fine a tre covate.

Topino
La Rondine montana è bruna con piccole macchie bianche sulla coda. Unica ‘rondine’ presente anche d’inverno predilige ambienti rupestri ma ha trovato un ambiente
simile nelle città del Veneto e si possono vedere per esempio presso le mura di Cittadella e alla Specola nella città di Padova.
Il Topino deve il nome al colore bruno e alle piccole dimensioni. Lo si trova sempre in prossimità di fiumi o vicino l’acqua dove scava dei piccoli cunicoli nelle rive per deporre le uova. Durante la migrazione spesso si accompagna alle Rondini.
Altri uccelli possono essere scambiati per Rondini ma appartengono alla famiglia degli Apodiformi.

Rondone Maggiore
Il Rondone comune è tra i visitatori più tardivi, arrivando in Italia dall’Africa Centrale nella prima decade di aprile quando l’aria è piena di insetti che mangiano in volo.

Rondone Comune
Sono perfettamente adatti alla vita aerea: mangiano, bevono, dormono, si accoppiano e raccolgono materiale per il nido mentre volano. Le coppie stanno insieme tutta la vita e possono nidificare nello stesso sito per oltre quindici anni. Non si posano quasi mai tranne quando entrano nel loro nido sui campanili delle chiese, in fori nelle mura e torri delle città o nell’interstizio tra grondaia e tetto degli edifici più alti. Con le ali a falce sono velocissimi e i loro richiami sono noti a tutti, specie all’imbrunire dove li si vede volteggiare in veloci caroselli di gruppo con picchiate a sfiorare le mura degli edifici. I giovani raggiungono la maturità dopo diversi anni e così è possibile che rimangano perennemente in volo fino a cinque anni! A fine luglio già ripartono poiché la provvista aerea degli insetti è ancora sufficientemente abbondante da sostenerli durante il viaggio e prima che le notti diventino troppo fredde. Questo viene ricordato in un proverbio veneto: “A Sant’Ana el rondon se slontana”.
Il Rondone maggiore è il più grande e mostra una grande macchia bianca sul ventre separata dalla gola bianca per mezzo di una banda scura. Predilige ambienti montani e rocciosi ma anche su costruzioni imponenti.