Uccelli perennemente in volo sul mare
Le Berte e le Sule appartengono alla famiglia dei pelagici. Raramente si avvicinano alle coste, tranne in momenti particolari legati alla riproduzione, alla migrazione e alla ricerca di cibo
Quando si pensa agli uccelli legati al mare i primi che vengono in mente sono i gabbiani, facili da vedere lungo le coste ma quelli di cui ci occuperemo sono quelli che hanno come luogo preferito il mare aperto e che si sono adattati a vivere nell’ambiente marino. Sono uccelli che raramente si avvicinano alle coste, tranne in momenti particolari legati alla riproduzione, alla migrazione e alla ricerca di cibo. Detti anche pelagici hanno di norma ali eccezionalmente lunghe e sottili che consentono loro di volare per lunghi periodi planando a poca distanza dalla superficie dell’acqua.
Sebbene possano atterrare sull’acqua per riposare occasionalmente o galleggiare brevemente dopo aver pescato e mangiato, trascorrono la maggior parte della loro vita in aria. Alcuni uccelli pelagici possono rimanere in volo per giorni e dormire persino in volo. Quando tornano a terra, spesso preferiscono coste rocciose e scoscese o isole al largo dove forti correnti d’aria possono aiutarli a riprendere il volo. In molti casi, i veri uccelli pelagici tornano sulla terra solo per nidificare e riprodursi.
La Berta maggiore può toccare i 50 km orari di velocità, la minore, invece, raggiunge i 25 metri di profondità per catturare le sue prede
Questi uccelli sono altamente piscivori e si nutrono di calamari e di crostacei, alcuni sono dei provetti tuffatori, come la Sula bassana, altri catturano le prede sfiorando la superficie o nuotando in profondità come le Berte. Queste ultime le distinguiamo principalmente in maggiore, più grande e con ali lunghe, e minore, più piccola e compatta. Durante il periodo di nidificazione la Berta maggiore spicca il volo ogni mattina per andare alla ricerca di cibo e nel suo viaggio instancabile può percorrere centinaia di chilometri di distanza, toccando i 50 km orari di velocità, non ama nuotare in profondità nutrendosi in superficie. La Berta minore, invece, nuota anche a 25 metri di profondità per raggiungere e catturare le sue prede. Per tutta la stagione calda vivono sulle più belle scogliere del Mediterraneo mentre in inverno volano sul mare senza quasi mai toccare terra, fino alla primavera successiva in cui torneranno a fare un nuovo nido, ricominciando il prezioso ciclo della vita.
Il canto notturno delle Berte, simile al gemito e al pianto di un neonato, affascinava e incuteva timore gli antichi marinai greci
Vivono di solito più a lungo degli altri uccelli, superando anche il mezzo secolo, e sono note fin dall’antichità, facendo fiorire leggende e miti. È stato il loro caratteristico richiamo ad ispirare l’antico mito delle sirene. Al contrario di quanto si pensa comunemente, le antiche sirene non erano mostri metà donna e metà pesce ma erano per metà uccelli. Gli antichi Greci, sapienti navigatori e studiosi del mare, le conoscevano molto bene. Loro compagne di viaggio, sapevano che le berte durante la nidificazione passano la notte sulle scogliere e nelle isole rocciose. Il loro canto notturno, simile al gemito e al pianto di un neonato, affascinava e incuteva timore. Così le sirene di Ulisse e del viaggio degli Argonauti sono creature simili a uccelli che seducono i marinai spingendoli verso gli scogli e solo con i bestiari medievali la sirena si trasforma in un animale per metà pesce. Le Berte maggiori e minori sono comuni nel Tirreno, dove si vedono spesso volare a filo d’acqua nelle scie dei traghetti ma si possono incontrare anche nell’Adriatico dove i siti di nidificazione idonei si trovano nelle isole Tremiti di fronte alle coste della Puglia. La Sula bassana è un’altra specie pelagica che potremmo incrociare in mare e a volte lungo la costa in inverno durante i suoi viaggi di trasferimento, sempre più facilmente nel Tirreno. Grande con ali molto lunghe, strette ed appuntite, coda a punta e corta che, insieme al becco lungo, conferisce al corpo una forma a sigaro.
Il canto notturno delle Berte, simile al gemito e al pianto di un neonato, affascinava e incuteva timore gli antichi marinai greci
Gli adulti sono bianchi con le punte delle ali nere e del giallo sulla testa che, nel periodo riproduttivo, si estende e si intensifica fino a formare un cappuccio, inoltre sembra quasi che abbia un contorno disegnato a matita sul becco e intorno all’occhio chiaro. I giovani nascono scuri con macchiette chiare e impiegheranno quattro anni per acquisire il piumaggio bianco dell’adulto.
Nidifica in colonie, solitamente su alte scogliere a strapiombo su mari freddi e ricchi di pesce. Abilissimo predatore di pesci possono planare da 50 metri di altezza o volare in picchiata a 100 km/h per raggiungere la preda. Quando si tuffa, stringe le ali al corpo ripiegandole all’indietro, assumendo una caratteristica forma di freccia e raggiungendo la profondità di 5 metri sott’acqua. Da tempo non nidificava in Italia, ma dal 2013 in Liguria, a Portovenere, una coppia ha scelto una barca nel porto per costruire un nido sulla prua del natante con resti di plastica, reti, funi. Qui ha allevato con successo il piccolo. Prima di involarsi dal nido la Sula bassana mette in atto un comportamento nel quale si muove lentamente con il capo e punta il becco al cielo, detto “sky pointing”, indicando la sua intenzione di involarsi e indurre il partner a rimanere nel nido. La riproduzione si è ripetuta negli anni seguenti ed è diventata una fonte attrattiva per numerosissime persone da tutta Italia, ma volendo si può seguire anche on-line grazie ad una webcam dedicata a questa coppia di uccelli marini.