Case, nursery, ripari: il campionario dei grandi architetti della Natura
Esistono un’infinità di modi di costruire il nido: dalle semplici costruzioni tra i rami a vere e proprie camere termiche per l’incubazione delle uova
Gli uccelli si dimostrano straordinari architetti e muratori durante il periodo riproduttivo quando costruiscono ex novo o riparano i vecchi nidi dove coveranno le uova al riparo sia dalle avversità atmosferiche che dai predatori. Costruiti generalmente in primavera, in luoghi ben nascosti e difficilmente raggiungibili, la scelta dell’ubicazione, della forma e dei materiali da utilizzare per la costruzione varieranno a seconda della specie.
La protezione delle uova dal freddo è una delle principali funzioni a cui è destinato il nido
Alcuni li costruiscono negli anfratti, nelle cavità degli alberi o in buchi scavati nelle pareti sabbiose; altri invece prediligono fare i nidi a terra, fra gli steli d’erba, oppure fissandoli ai rami di alberi o cespugli a varie altezze.
La materia prima con cui sono costruiti deve essere di facile reperibilità nell’ambiente; vengono utilizzati paglia, fili d’erba, rametti, muschio, fango, piume e spesso anche materiali provenienti direttamente dalla nostra “società” come pezzetti di carta e plastica.
La protezione delle uova dal freddo è una delle principali funzioni a cui è destinato il nido, normalmente realizzata attraverso la cova delle uova da parte dei genitori; alcuni uccelli però fanno eccezione a questa regola e il nido funge così da camera incubatrice.
Per esempio alcuni uccelli australiani (Megapodi) il maschio, utilizzando le robuste zampe, accumula ammassi di terra mista a vegetali all’interno dei quali la femmina depone le uova. La temperatura di incubazione delle uova deve essere attorno ai trenta gradi ed è ottenuta dal calore prodotto dal processi decompositivi dei vegetali umidi con cui il nido è fatto; il maschio giornalmente si assicura della temperatura interna del nido immergendo il becco nel materiale in decomposizione. Quando l’ultimo uovo sarà schiuso, avrà terminato il suo compito e non offrirà più nessun aiuto ai neonati pulcini i quali dovranno riuscire da soli a liberarsi dai detriti che li sovrastano e raggiungere la superficie.
Il Fagiano australiano che per 11 mesi all’anno si dedica alla costruzione e alla sorveglianza della sua camera incubatrice
Tra questi nidi-incubatrice uno dei più grandi mai osservati era alto 5 metri e con un diametro di 12. Analoga funzione svolge il nido del Fagiano australiano che per 11 mesi all’anno si dedica alla costruzione e alla sorveglianza della sua camera incubatrice. Ogni giorno questo uccello per mantenere costante la temperatura delle uova modifica durante l’arco della giornata lo spessore della sabbia che le ricopre, ammassandola o diradandola in base alle variazioni di temperatura. Dopo questa impegnativa impresa, nato l’ultimo pulcino, il dodicesimo mese finalmente può andare brevemente in “vacanza” per prepararsi alla nuova stagione riproduttiva.
Altra forma di difesa a cui assolve il nido è quella contro i predatori e per questo è costruito in modo che sia difficile individuarlo e spesso anche le uova assumono colorazioni tali da mimetizzarsi. Alcuni dotano il loro nido di un’entrata a fondo cieco la cui funzione è quella di ingannare predatori di uova e nidiacei come i serpenti.
Mentre esistono specie specializzate nel costruire nidi eccezionali, ne esistono altre che proprio non fanno il nido. Per esempio i falconiformi preferiscono posare direttamente le uova al suolo in anfratti di rupi o in cavità, difficili da raggiungere per eventuali predatori, oppure utilizzano i nidi allestiti dai corvidi, cosa che fa per esempio anche il Gufo comune. Esistono poi specie dal comportamento parassita come il Cuculo, che non solo trae vantaggio dal nido costruito da altri uccelli senza doverne preparare uno tutto per sé ma affida a loro anche il proprio uovo che verrà covato da questi ignari genitori adottivi.
Nel mondo il più grande uovo di un uccello vivente appartiene allo Struzzo mentre il più piccolo appartiene al Colibrì di Vervain dalle dimensioni di un pisello che cova in un nido grande come mezza noce.
Non dimentichiamo l’aiuto che possiamo dare agli uccelli costruendo e posizionando nei nostri giardini dei nidi artificiali per quelle piccole specie che frequentano boschi, campagne e città. A forma di casetta o simile a un tronchetto non crea differenza per la maggioranza delle specie, importante è posizionarli a una certa altezza (tra i due e i tre metri) e con l’entrata non rivolta alla tramontana. Anche il diametro del foro d’entrata è particolarmente importante poiché troppo piccolo rende impossibile l’accesso a specie di taglia più grande mentre un foro troppo ampio non offre adeguata sicurezza dai predatori. Cinciallegra, Cinciarella, Passera d’Italia, Passera mattugia, Storno e Codirosso sono tra le specie che più frequentemente occupano i nidi artificiali.
In Italia la distruzione dei nidi o delle uova rappresenta un reato sanzionato dalla legge nazionale n. 157/92
Importantissimo è ricordare che i nidi, le uova e i nidiacei sono protetti dalla legge nazionale n. 157/92 e che l’articolo 635 del codice penale vieta l’uccisione e la distruzione dei nidi, considerate queste azioni reati penali.