“La prima volta”, il Serprino super naturale di Vigne al Colle

Una nuova versione delle bollicine euganee sur lies, zero zuccheri e bassissimo contenuto di solforosa
“In una fredda notte d’inverno il Carro Minore, il Colle e la Luna si incontrarono… e nacque così l’azienda Vigne al Colle” – il cantiniere, Martino Benato, ama raccontare con questo aneddoto la propria storia, e proprio lì, sulla sommità del promontorio di Rovolon, il contatto degli astri con la terra continua a generare novità. L’ultima si chiama “La prima volta”, che del resto c’è sempre, ma in questo caso, e non poteva essere diversamente, si tratta di un vino. Il Serprino, per la precisione, ossia l’immagine delle bollicine euganee, che qui si è voluto produrre nella forma più naturale possibile a cominciare dal 2015. L’ho assaggiato. Ovviamente la vendemmia 2016, che sarebbe la seconda volta, e ho potuto condividere la scelta di produrlo lasciandolo sui propri lieviti, con rifermentazione naturale in bottiglia. Una finezza a tutto vantaggio della naturalezza di questo vino secco con zero presenza di zuccheri e bassissimo contenuto di solforosa. Anche la scelta di una vendemmia leggermente anticipata è stata utile per dare una propria impronta in termini di freschezza e dunque di acidità. La pressatura dei grappoli interi è stata senza diraspatura, il successivo illimpidimento del mosto è avvenuto in pressa al quale è seguita la fermentazione di circa 10 giorni a temperatura controllata sui 16°C. Dopo la fermentazione e stabilizzazione è avvenuta la presa di spuma con aggiunta del “liquer de tirage” verso novembre e dunque una nuova fermentazione a 13-14 °C. Non ci sono state filtrazioni, e il riposo è avvenuto sui lieviti. Questo Serprino si presenta di colore giallo paglierino/verdolino; sul fondo della bottiglia si nota il deposito dei propri lieviti. Al naso spicca l’immediata aromaticità ma non eccessiva, equilibrata; i sentori di ori bianchi e le note fruttate di mela golden con accenno a note esotiche. Si avertono anche sensazioni citrine. Al gusto è secco, ottima sapidità e mineralità (per via del territorio dei Colli Euganei vulcanico e prevalentemente calcareo). Persistenza al retrogusto. Un vino che grazie al sua bassa gradazione alcolica si sa presentare a tutti i palati e si sposa benissimo con i menù alleggeriti di questo inizio di stagione calda.