Le seduzioni di Heros
Il ristorante-bomboniera nel cuore di Piove di Sacco esprime il talento di Eva Cecchinato nel presentare una raffinata cucina di pesce e fa rivivere l’arte del ‘maestro’ Ernesto
Classico, elegante, raffinato. Così come Ernesto Cecchinato, ‘il maestro’, lo aveva sempre sognato. Classico nell’anima al punto da poter apparire fuori dal tempo e dalle mode. Il ristorante Heros di Piove di Sacco è la rappresentazione onirica dell’ambizione del maestro Ernesto di creare una cosa bella da dedicare… alle cose buone. Intimo al punto, questo ristorantino nel cuore di Piove di Sacco, che è quasi invisibile anche dalla strada. Eppure Piazza Incoronata e il duomo di San Martino sono a due passi, come pure la storica Pasticceria Milanese di cui in fondo l’Heros è un’emanazione, come l’attività di catering d’autore che porta lo stesso nome.
Ernesto Cecchinato è mancato un anno mezzo fa, all’improvviso e lasciando un vuoto grande. Oggi l’Heros è nelle mani della moglie Franca e della giovane figlia Eva, nata in Corea del Sud e adottata da bambina. Eva che ha raccolto il testimone in cucina dopo alcuni anni di affiancamento al papà, ma soprattutto dopo esperienze formative importanti alla scuola Alma di Parma (quella fondata da Gualtiero Marchesi) e da Alain Ducasse a Parigi, con l’intermezzo di uno stage da Carlo Cracco.
Il talento di Eva è cristallino e fa leva sulla sua sensibilità artistica e sulla sua grazia. I suoi piatti sono frutto di una tecnica dai fondamentali solidi, ma anche di buongusto e di grazia. Eva propone una galleria di piatti di pesce che rifuggono la banalità, sorretti da una materia prima selezionata con rigore. Piatti da godere con l’occhio oltre che con il palato. Piatti che talvolta riverberano – e talvolta creano contrasto – con lo spirito piacevolmente démodé del locale, dove la cura dei dettagli evoca tuttavia atmosfere letterarie lontane. Heros è una bomboniera sospesa nel tempo, dove ogni volta ci si smarrisce alla ricerca di riferimenti culturali. Ecco, un luogo dannunziano, dove l’estetica non fa da comprimaria alla sostanza.
Nel menu abbiamo apprezzato varie creazioni, servite peraltro su piatti e stoviglie scelti ad arte. Come la ‘granseola’ con vellutata di carote e pepe al limone, abbinato al Crémant d’Alsace Brut A. Zirnhelt; la triglia di scoglio con calamari scottati e calamari a fogli essiccati in forno su un letto di misticanza: piatto abbinato al vino dell’Alto Adige DOC Müller Thurgau 2018 St. Michael – Eppan. Poi il gran crudo (scampi di Mazara del Vallo, tartare di tonno datterini e erba cipollina, spiedino di San Pietro con lampone, branzino con il ‘caviale’ di arancio, capesante e nocciola, gambero rosso e mazzancolla di Sicilia con frutti di bosco, calamaro a julienne con pepe al limone), piatto abbinato al Franciacorta DOCG Dosaggio zero Terra delle Abbazie. Infine ravioli farciti di ricotta e granchio reale con sughetto ai crostacei e vongole al latte di cocco abbinato a Champagne Veuve Pelletier & Fils Brut. Come dolce un assaggio di conchiglia di riso del maestro Ernesto, treccina frolla fatta a mano e croccante ai cereali abbinato a Feudo Baglio Inca Zibibbo.
Certo, l’Heros non è un ristorante da tutte le sere e non è nemmeno aperto tutta la settimana (e questo semmai lo penalizza un po’). Però è il locale giusto per celebrare qualche momento di particolare significato, dove il sentirsi coccolati (anche nel palato) giustifica la spesa di qualche euro in più. Un ristorante dove sembra davvero di fare un viaggio nel tempo, senza perdere di vista la concretezza della buona cucina, saldamente ancorata a una materia prima di qualità. Carta dei vini decisamente all’altezza e di ampio orizzonte internazionale.
La pagella