Ristorante Pizzeria Minerva, il mare d’inverno
Il posto giusto dove trovare sapori e profumi ricercati oppure il calore della convivialità, che aiuta a contrastare l’inclemenza del termometro
Il mare d’inverno ha indubbiamente il suo fascino, ma ha anche i suoi sapori. Sapori che, in una città millenaria come Chioggia, da sempre costituiscono un rimedio alla stagione fredda e anzi ne sottolineano le festività, perché la pesca è generosa anche in questa parte dell’anno, anzi verrebbe da dire che lo è di più.
E il Ristorante pizzeria Minerva di Sottomarina di questa ricchezza ne sa tener conto, unendo il meglio che il mercato ittico locale offre ogni giorno a quei prodotti che a buon diritto possono essere considerati i sovrani dell’inverno, come il locale Radicchio di Chioggia Igp, i funghi della non lontana Treviso o i carciofi adriatici dell’isola di Sant’Erasmo. Perché il ristorante Minerva è celebre per quell’intelligente predilezione di portare in tavola solo i prodotti del territorio combinati nel pieno rispetto dell’ortodossia gastronomica adriatica, ma rivisitati in preparazioni gourmet con il compendio delle migliori etichette del buon bere nazionale e internazionale.
Sogliole, triglie, scampi, branzini, canocchie e granceole è quanto di meglio offre il mare invernale
Armido e Fabrizio insieme alle rispettive mogli, Daniela e Nadia, del resto, sono ristoratori di conclamata fama e di grande esperienza, sanno sempre proporre il piatto giusto per sottolineare importanti ricorrenze, come le imminenti festività, oppure momenti in cui la convivialità rappresenta quell’allegro calore da contrapporre all’inclemenza del termometro. E allora è il palato il primo a ricevere il piacevole tepore di fumanti zuppe di pesce, oppure la confortante pienezza degli “gnocchi fatti in casa ripieni di capesante e porcini”. Tra i secondi non mancano autentiche ricercatezze come i “gamberoni in camicia di San Daniele”, il Friuli del resto è un altro pezzo importante di quella geografia che qui al Minerva chiamano territorio, o gli “scampi e burrata”, oppure il “branzino e carciofi”.
Come assolutamente da provare sono i dolci, anch’essi figli delle creatività del cuoco e non dell’industria dolciaria. Per chi, invece, cerca pranzi o cene più disimpegnate allora corre l’obbligo di segnalare la pizza. In questa stagione sugli impasti ottenuti dalle migliori farine e da lievitazioni di almeno 38 ore impera quella zucca che nelle commedie di Goldoni è motivo di aspre “baruffe” e che qui, invece, trova formidabili accordi con gli altri prodotti della dispensa.