Per gli acquisti di Natale “stiamo vicini”, scegliamo i prodotti del nostro territorio
Rivolgendoci alle cantine, ai pastifici, ai molini, alle macellerie, ai ristoranti, ai frantoi e a tutte le piccole aziende che stanno attorno a casa nostra, daremo un segno di appartenenza al territorio e a questo tempo
A quasi due anni dall’esplosione di questa pandemia, il tema delle distanze rimane un capitolo incerto della nostra vita sociale. Il darsi la mano, in segno di amicizia, un bacio sulla guancia, per gli affetti più stretti, sono pratiche ormai uscite dagli usi. Il timore del contagio ha preso il loro posto. Lo avvertiremo di più a Natale perché la vicinanza, l’incontro, la condivisione sono i significati che fanno di questa festa la più importante e la più attesa del calendario. Nella vicinanza, nel contatto, nello spazio ristretto ci stanno tutti i gesti e i segni che la nostra specie ha inventato per dimostrare affetto, stima, sentimento, amore, appartenenza.
Ma forse un gesto è possibile, per evidenziare un legame
E’ potrebbe essere proprio quello di scegliere il territorio per gli acquisti delle Feste. Ossia rivolgersi alle cantine, ai pastifici, ai molini, alle macellerie, ai ristoratori, ai frantoi insomma alle piccole aziende che stanno attorno a casa nostra per i regali, la spesa di tutti i giorni o per preparare i pranzi e i cenoni che anche quest’anno sottolineeranno il Natale. Preferire il piccolo produttore significa anche conoscere chi ci sta vicino, la sua storia, le sue scelte, perché il suo lavoro ha ancora a che fare con gli elementi del paesaggio di appartenenza: terra, mare, vulcani, zolle, polvere, erbe, venti, sensazioni, sentimenti, ricordi, silenzi, respiri, parole.
Con la spesa abbiamo in mano un grande strumento politico
Scegliere potrebbe essere un gesto rivoluzionario per uscire dalla logica della produzione apolide, del protocollo seriale, della mera prospettiva mercantile. La speranza è che ogni scelta vada in direzione della custodia dei luoghi, della salvaguardia delle tradizioni, delle più alte visioni perché ce lo chiede questo tempo, in cui il qui e l’altrove coincidono. Mai come ora, infatti, forse proprio a causa della pandemia e dell’emergenza climatica, ci siamo accorti che le scelte ci legano da una parte all’altra del mondo. La risposta al Covid come al Global Warming ci coinvolge tutti, ne usciremo se tutti inizieremo a muoverci nella direzione di un rispetto maggiore di chi ci sta a fianco e del Pianeta. Questo tempo, insomma, ci chiede cambiamenti. Piccoli e grandi. Partire con un’attenzione maggiore a chi ha la sua bottega vicino a casa nostra potrebbe essere il primo passo nello spazio e in questo nuovo tempo e, forse, tutto il resto arriverà come conseguenza…