Azienda Agricola Reassi, vini dal carattere vulcanico e biologico

Alla storica cantina si alternano le generazioni, ma le fondamenta rimangono ancorate alla tradizione e al rispetto dell’ambiente
Parlare della Cantina Reassi significa tornare alle origini della produzione vitivinicola dei Colli Euganei. A quando, cioè, il vino non veniva venduto, ma era solo ad esclusivo uso domestico o al massimo veniva usato come merce di scambio per il baratto. Giuseppe Bonato e il fratello Luigi alla metà del Novecento avevano scelto le terre franose di Rovolon per le loro vigne: terre dove l’acqua non manca, grazie alla presenza di tante sorgive naturali, e anzi incide profondamente sulla sua morfologia dei suoli, dilavando le argille di deposito sopra gli strati di roccia vulcanica dando luogo ai “reassi”.
L’esposizione a Nord dei vigneti, in un areale ventilato che evita i ristagni di umidità e riduce gli attacchi dei parassiti, è tutt’ora un elemento che conferisce ai vini della cantina grande freschezza e longevità. La scelta, insomma, fu quella giusta e del resto quegli uomini legati alla terra come i lacci alle scarpe sapevano leggere intuitivamente la natura dei suoli e sapevano anche affidargli le radici delle piante migliori. La Pinella, ad esempio, era già tra i vitigni che crescevano sui pendii di Bastia e Rovolon, ben prima che diventasse una delle etichette identitarie dei Colli Euganei in virtù dei suoi profumi di frutta bianca, della sua caratteristica leggerezza e semplicità, mai banale.
Tuttavia la viticoltura rimase “un affare di famiglia” anche con la generazione successiva, quando Gaudenzio, Mario e Giovanni presero il testimone per portare avanti la produzione vitivinicola, anche se ancora come secondo lavoro. Ma del resto in quegli anni era ancora l’acquisto di vino sfuso ad imperare tra la clientela che saliva i dolci declivi padovani per cercare il vino da destinare alla propria tavola. Il Cabernet e il Merlot era la richiesta più frequente, ma anche quel Moscato Giallo già famoso con il nome di Fior d’Arancio e come etichetta euganea per antonomasia.
La svolta tuttavia non era lontana, agli inizi degli ’90 la cantina Reassi era già pronta per assecondare i cambiamenti di una società che cercava vini di qualità e bottiglie di pregio con una produzione più aggiornata, ma tuttavia mantenendo inalterati quei valori tradizionali che erano sempre stati alla base della vinificazione: il terroir, così particolare, il rispetto dell’ambiente e una grande attenzione in cantina. E sono ancora questi i punti saldi della produzione, oggi che il numero delle generazioni convolte è salito a tre, che i vigneti sono certificati bio e che le principali guide e i più importanti concorsi enologici hanno eletto le bottiglie etichettate “Reassi” tra i vertici della produzione locale, conferendo premi e riconoscimenti. Tra i “reassi” continuano ad avere il loro posto la Pinella, oggi anche spumantizzata con metodo classico, il Manzoni Bianco, il Moscato Giallo e tra i rossi: il Merlot e il Cabernet ma anche vini autoctoni come la Marzemina bastarda, la Corvina e la Turchetta.
Sono otto le etichette Reassi, equamente divise tra bianchi e rossi a sottolineare la generosità del terroir di produzione. Vini che accompagnano perfettamente pranzi e cenoni delle feste dall’antipasto al brindisi:
Antichi Reassi, Colli Euganei Pinello DOC, ideale accompagnamento per gli antipasti
Terre d’Argilla, Manzoni Bianco, perfetto per accompagnare i primi piatti della tradizione come tortellini e risoti
Sparviere, Colli Euganei Cabernet, abbinato alle lasagne al forno da il meglio di se
Arché, Colli Euganei Merlot DOC, la cacciagione lo esalta, ma resta un animalista convinto
Tre Frazioni Colli Euganei Rosso, è l’abbinamento perfetto con i piatti nobili del Natale come zampone e cotechino
Fior d’Arancio Moscato Giallo, va a braccetto con il panettone per concludere banchetti e cenoni