Vendemmia 2021, facciamo saltare i tappi per un brindisi alla nuova stagione vinicola
Siamo già alle porte dell’autunno, l’estate e volata via sulle ali di giornate calde, forse troppo, e sul desiderio di altrove che il periodo delle ferie autorizza ed esaudisce. Ma per me è questa la stagione più bella, la stagione dell’abbondanza, del raccolto e ovviamente della vendemmia…la grande festa della vendemmia con le suoi riti e le sue promesse per il vino che verrà. E a quanto pare l’annata sarà decisamente buona, se non ottima, avendo avuto una buona primavera con clima favorevole, piogge e sole tra aprile-maggio, e un’estate dove non sono mancate le precipitazioni. Le vigne non hanno sofferto, salvo i casi di gelate primaverili ce hanno interessato soprattutto l’area dei Colli Euganei. Quindi si prevedono buone rese, si stima la perdita di circa il 10% su base regionale rispetto all’annata precedente, per via delle avversità grandinigene in molte zone e aree DOC della Regione, e anche la vendemmia delle uve rosse promette bene. Sui bianchi avremo vini freschi, dal bouquet profumato e interessante, soprattutto nelle zone nord. Sui vini rossi ci riaggiorneremo verso fine anno, a vendemmia conclusa, anche se le previsioni già anticipano un risultato ottimo. E dunque non mi resta altro che proporvi i consueti 5 calici, scelti spaziando tra le Province di Padova, Vicenza e Treviso, e brindare all’avvio di questa nuova stagione vinicola.
UN GRANDE CLASSICO
Vespaiolo Breganze DOC Classico – Cantina Beato Bartolomeo da Breganze – Breganze (VI)
Un vino che sa dominare le alture
Storica Cantina del vicentino nata negli anni ’50 grazie ai pionieri, ossia 121 viticoltori provenienti dai comuni di Breganze, Fara, Sarcedo e Mason, riuniti per mettere insieme la passione, le idee e il lavoro. Parliamo di un territorio che si estende dalle pendici dell’Altopiano di Asiago su una fascia collinare che va dalla medioevale Thiene all’incantevole Bassano del Grappa; una collina che sembra pettinata dalla vite. La cantina attualmente conta circa 700 soci e circa 50 mila quintali di uve lavorate per 2milioni di bottiglie prodotte ogni anno, tanto da coprire da sola il 70% della produzione della DOC Breganze. La sua struttura moderna e funzionale conserva ambienti di pregio come la vecchia bottaia che gode del fresco naturale proveniente dai 15 metri di profondità. E da questo caveau di vini preziosi ve ne presento uno: il Vespaiolo di Breganze da uva Vespaiola (1)*.
Da provare con i formaggi freschi a pasta molle tendenzialmente grassi come il Morlacco del Grappa
Giallo paglierino con riflessi verdolini, da giovane, e dorato a prodotto maturo, caratterizzato da un bouquet floreale intenso con note agrumate e mandorla; secco, fresco, sapido e piacevolmente armonico. Ben si abbina al baccalà mantecato, ai risotti, alle verdure della nostra zona. Da provare con carni bianche e formaggi freschi a pasta molle tendenzialmente grassi come il Morlacco del Grappa, il Pannerone, le mozzarelle di bufala. Va servito fresco, sui 10°C.
(1)* Vespaiolo/a: Il nome vespaiolo (da uva vespaiola) venne dato a questo vino a causa della particolare preferenza delle vespe ad avvicinarsi e nutrirsi del nettare degli acini di uva matura in periodo di vendemmia. Ne attira talmente tante da essersi meritato questo nome caratteristico.
UN VINO NUOVO
“Vulcano” Moscato Giallo Spumante Brut Millesimato 2019 – Tenuta Gambalonga – Valnogaredo (PD)
La bollicina diversa dai sentori di pesca e zagara
Siamo a Valnogaredo nel comune di Cinto Euganeo al confine con Vo in pieno Parco Regionale dei Colli Euganei. La cantina è una di quelle storiche delle alture padovane, si pensi che produce vini dal 1902 e la famiglia è alla 4° generazione di vignaioli. Dodici gli ettari dedicati alla coltura di varie tipologie tipiche per una produzione annua di circa 80-90mila bottiglie. Ho concordato l’incontro per conoscere Emanuele Gambalonga, già Vice Presidente del Consorzio di tutela per 2 mandati, e conoscere il suo “Vulcano”. Un Moscato Giallo Spumante Brut Millesimato 2019; da 12% vol. alla seconda annata di produzione. Fra qualche mese sarà pronto il 2020. E non si pensi al Moscato dolce da dessert! Questo è prodotto con metodo Charmat – secondo Emanuele l’unico prodotto in questo modo nell’area collinare – vendemmiato nella 3° settimana di agosto.
Bollicina fine, persistente e croccante da abbinare ad antipasti e pesce
La vinificazione è caratterizzata da una fermentazione bassa, che ne preserva gli aromi e azzera gli zuccheri come residuo; e dunque ne esce un moscato secco da pasto davvero gradevole e interessante. Una bollicina diversa da color giallo paglierino; al naso il tipico aroma del Moscato con aggiunta di sentori di pesca e zagara che poi via via perde a livello olfattivo, ma ne guadagna al palato con un gusto intenso, persistente e piacevole. Bollicina fine, persistente e croccante. Da abbinarsi ad antipasti, primi piatti di pesce, formaggi freschi; da provare con pesce crudo.
UN VINO SOCIAL
ANTICHI REASSI DOC COLLI EUGANEI PINELLO Frizzante 2020 – Carbonara di Rovolon (PD)
Il frizzante, giovane e Bio che ama la convivialità
Un vino che ama la compagnia, frizzante, giovane, biologico, perfetto per l’happy hour. Sto parlando del Pinello frizzante prodotto dall’Azienda Agricola Antichi Reassi, che dal 2015 produce solo vini biologici e dal 2019 è gestita da Diego Bonato, giovane enologo vincitore del premio Gambelli come miglior enologo italiano Under 35. Diego ha raccolto l’eredità di tre generazioni della sua famiglia, compresa quella della mamma Francesca che fin dagli anni ’80 aveva contribuito al recupero di questa uva Pinella, autoctona degli Euganei, e alla sua valorizzazione.
Dall’animo gioviale e giovanile il Pinello è caratterizzato da un colore giallo paglierino, da un perlage fine e da un profumo che rispecchia la flora euganea
Un tempo, infatti, il Pinello veniva utilizzato come vino da taglio, oggi invece viene vinificato in purezza nelle versioni sfuse, frizzante e spumante con fermentazione a basse temperature, stazionamento sulle fecce fino alla primavera successiva con intervalli per il batonnage (2)* e definitiva rifermentazione in autoclave secondo il metodo Martinotti-Charmat. Dopo l’imbottigliamento, tuttavia, il vino sosta ancora qualche mese in vetro prima dell’immissione in commercio. Un vino davvero dall’animo gioviale e giovanile, caratterizzato dal suo colore giallo paglierino con lievi note verdoline, il perlage è fine e sufficientemente persistente. Il profumo è un annuncio della flora euganea con sentori di frutti e fiori bianchi. Nell’insieme al palato è fresco e sapido. Da consumare come aperitivo o in abbinamento aprimi piatti leggeri a base di pesce e carni bianche. Servire fresco (sui 4-6 °C).
(2)* Batonnage: tecnica usata specialmente nei vini bianchi che consiste nel ” rimescolare ” le fecce fini. Lo scopo di questa operazione è quello di conferire più profumi, intensità di sapore ai vini finali. Infatti , nella stragrande maggioranza dei casi, i vini che all’olfattiva prima ed alla gustativa poi, hanno maggiore intensità sono proprio quelli ottenuti usando questa tecnica.
UN VINO RARO
Colli Berici DOC “Foliage” Carménère 2017 Riserva Cantina Mattiello – Costozza di Longare (VI)
Un rosso riserva sorprendentemente “verde”
E’ il risultato di circa 10 anni di lavoro, condotti sul territorio e in cantina. Un bel esperimento, inedito per il territorio dei Colli Berici, condotto per l’esaltazione del Carménère. Sto parlando di una grande “riserva” che ha conosciuto un affinamento in legno di 18 mesi (dal luglio 2018 a dicembre 2020) ma che mantiene un carattere sorprendentemente giovanile. Questo fa ben sperare in una sua favorevole evoluzione nel tempo.
“Foliage” il nome del vino che identifica una particolare colorazione che va dal rosso tendente al violaceo carico
Alla degustazione si presenta balsamico, floreale, frutta rossa con spiccata amarena, nota pepata. Al palato non si avverte la sensazione classica del peperone o sentore vegetale tipica del Carménère, ma una nota erbacea elegante. Straordinaria la sensazione gustativa minerale e sapida del terroir dei Colli Berici. Essendo la prima produzione è stato realizzato in sole 600 bottiglie.
UN VINO PROMESSA
“Marinò” Venezia DOC 2016 – Azienda Cà di Rajo- San Polo di Piave (TV)
Un vino che vale la pena attendere
Uno dei miei frequenti viaggi di questa estate, rivolti a conoscere da vicino i vini e i loro territori, mi ha portato tra Conegliano, Oderzo e San Donà. Ho seguito il corso del Sacro Fiume per entrare in due DOC, quella di Venezia e quella, appunto del Piave, in provincia di Treviso. Territorio fertile non solo per i blasonati Prosecchi ma anche per altri vitigni altrettanto rinomati. Sono stato alla storica cantina Ca’ di Rajo per conoscere un loro prodotto che definirei straordinario. Si tratta di un blend: Merlot al 50%, Cabernet Sauvignon al 30% e Raboso al 20%. Tre differenti vitigni coltivati sui terreni argillosi, sabbiosi e ghiaiosi provenienti da vigneti disposti a “Bellussera”, ossia, a raggi, secondo un’antica coltivazione presente anche in Veneto allo scopo di combattere la filossera di metà Ottocento. Si tratta di un “Cru” (3)* quindi un vino di pregio, caratterizzato da una bassa produzione che avviene solo nelle annate migliori.
Ideale per accompagnare i grandi piatti dell’autunno a base di selvaggina o i formaggi di lunga stagionatura
La macerazione è un passaggio importante nella sua produzione, dura anche 25 giorni, come lo è l’affinamento con 12-14 mesi di stazionamento in legno e successiva maturazione in bottiglia di almeno 6 mesi. Un vino pieno di vita, colpisce il suo colore rosso rubino intenso e i profumi di ciliegia, marasca, mora selvatica, amarena, prugna alle quali si aggiungono note terziarie di cannella, vaniglia, cuoio e tabacco. Ideale per piatti succulenti di carne, selvaggina, formaggi molto stagionati. Siamo sui 14% vol. Stapparlo almeno 2 ore prima di abbinarlo e versalo in ballon ampi a temperatura sui 18-20 °C.
(3)* Cru: il termine, di origine francese, in enologia, indica un determinato vigneto, di una precisa e delimitata zona geografica, da cui si ricava un vino considerato di qualità superiore alla media e per questo particolarmente pregiato.