Mani volanti: i pipistrelli e le notti d’estate

Per il semplice fatto di essere animale notturno è poco conosciuto e dove non c’è informazione regna il sospetto. Ecco spiegate tante delle paure legate a questo mammifero volante, utilissimo all’uomo
Estate, le serate sono piacevoli e invitanti per delle passeggiate quando ad un tratto, mentre il sole è appena tramontato, un’ombra ci sorvola lungo il viale appena illuminato dai lampioni: un pipistrello!
Niente paura, cerchiamo di conoscere meglio questi animali della notte e far chiarezza su alcune credenze. Cominciamo col dire che non sono uccelli ma mammiferi, anzi sono gli unici mammiferi capaci di volare veramente. Il loro corpo si è perfettamente adattato al volo e le ali sono una membrana, detto patagio, con ben visibili le ossa della loro mano con lunghissime e sottili falangi: infatti l’ordine dei pipistrelli viene detto dei “Chirotteri”, parola derivante da due parole greche “mano” e “ala” che significa “dalle mani alate”.
Nel mondo esistono oltre 1200 specie: il più grande ha un’apertura alare di due metri mentre il più piccolo pesa 2 grammi ed è lungo 3 centimetri.
In Italia abbiamo più di una trentina di specie diverse. Uno dei più facili da incontrare nelle nostre parti, date le discrete dimensioni e la caratteristica di cominciare a volare quando al tramonto il cielo è ancora un po’ chiaro, è quello illustrato nelle foto: il Serotino comune che misura circa 7 cm di lunghezza, per un peso di una ventina di grammi. Durante il giorno dormono appesi a testa in giù nelle cavità degli alberi, nei solai, tra le travi, nelle grondaie, negli anfratti delle case al riparo dalle correnti d’aria. Abbandona il rifugio dopo il tramonto non allontanandosi mai a più di un chilometro da esso: il volo è lento e circolare ed avviene attorno ai 6–10 m dal suolo. Durante il periodo invernale, la specie è solita andare in letargo: non avendo abitudini coloniali, preferisce riposare in solitudine o in gruppetti di 4-5 e se vengono disturbati possono abbandonare il dormitorio e rischiano di morire in breve tempo per il gelo. Una caratteristica dei pipistrelli è quella di sapersi muovere e cacciare al buio, grazie ad un sistema che funziona come un vero e proprio sonar. Un pipistrello emette brevi ultrasuoni e ne ascolta l’eco di ritorno: attraverso l’analisi di questa eco riesce a costruire un’immagine “sonora” di ciò che lo circonda. Ad esempio, in base al tempo che l’eco impiega a tornare, un pipistrello è in grado di stabilire a che
distanza si trova la sua preda. I pipistrelli si sono adattati a sfruttare moltissime risorse alimentari. Al mondo esistono specie che si nutrono di polline e nettare: questi pipistrelli sono quindi importantissimi impollinatori di molte piante che senza di loro non potrebbero riprodursi. Altre specie si nutrono di frutta e aiutano quindi a disperdere i semi delle piante di cui si nutrono attraverso i loro escrementi. Altre specie sono carnivore: si nutrono ad esempio di piccoli mammiferi, rane, piccoli uccelli o pesci, che catturano al volo. Ci sono poi pipistrelli che si nutrono di insetti, come quelli che vivono in Europa, che offrono all’uomo un ottimo servizio nutrendosi anche di insetti dannosi per l’agricoltura o fastidiosi come le zanzare. In ultimo ci sono i famosi “pipistrelli vampiro” che si nutrono di sangue, praticando minuscoli tagli sulla pelle di altri animali. Sono solamente 3 le specie al mondo che hanno questa dieta e vivono nei paesi del Centro e del Sud America. Sfatiamo ora qualche luogo comune.
I pipistrelli non sono ciechi ma ci vedono come noi, essendo animali notturni sfruttano però di più l’udito e

Nelle foto l’esemplare più diffuso dalle nostre parti, il Serotino comune che misura circa 7 cm di lunghezza e raggiunge il peso di una ventina di grammi
non sono roditori come i topi ma sono molto più simili ai ricci.
Le feci sono costituite da frammenti di insetti e quindi non comportano alcun problema sanitario e anzi il loro guano è un ottimo concime. I loro parassiti non si attaccano né all’uomo né agli animali domestici. Non si allontanano con i cattivi odori tipo aglio, citronella e naftalina: quest’ultima potrebbe addirittura avvelenarli e ucciderli, il che è punibile dalla legge essendo i pipistrelli animali protetti a livello nazionale e internazionale. Non si attaccano ai capelli anzi tendono a evitare il contatto con l’uomo. Quando volano può capitare che entrino in un’abitazione, in questa circostanza è sufficiente spegnere la luce, chiudere la porta e spalancare la finestra: non agitarsi e non gridare permetterà al pipistrello disorientato di localizzare l’uscita e allontanarsi. Per i Cinesi quando un pipistrello entra in casa porta con se la fortuna e la loro presenza è di buon auspicio poiché implica che l’ambiente in cui viviamo conserva ancora qualche equilibrio e forse siamo ancora in tempo per migliorare anche la qualità della nostra vita.
Rispettiamoli quindi e potremmo aiutarli conservando i loro rifugi invernali e magari posizionando cassette nido artificiali per sperare in una loro colonizzazione e averli alleati nella lotta alle zanzare: un pipistrello mangia insetti pari alla metà del suo peso al giorno!
Per concludere ricordiamo un proverbio veneto dell’Istria dedicato a questi utili volatori notturni: Alegria de pipistrel – xe segnal de tempo bel.