AL “GARIBALDI” COMANDA… NELSON
Lo storico ristorante di Sottomarina prese il nome dell’Eroe dei due mondi dopo la pasta e fagioli che questi vi apprezzò nel 1867. La famiglia Meneghello oggi propone una cucina di mare di qualità eccellente, frutto di una ricerca continua. La fama del locale è tenuta alta anche da piatti della tradizione chioggiotta
Se si dice Garibaldi a Chioggia tutti pensano al ristorante di via San Marco, civico 1924, dove si mangia da sempre un gran buon pesce. Ma pochi sanno che quel nome non è stato messo a caso. Il rinomato locale, che conserva l’anima dell’osteria delle origini e in realtà si trova nella frazione “rivale” di Sottomarina, poco lontano dalla torre dell’acquedotto, porta il nome del famoso generale perché nel 1867 lo ospitò a pranzo. In quell’occasione Garibaldi, accompagnato da Giovanna Boscolo Seggionetto detta la Nanona e dal cugino Zaccaria, che da bersagliere partecipò allo storico incontro di Teano, lo portarono all’Osteria del Sole di Barba Checco. L’eroe dei due mondi apprezzò molto la pasta e fagioli che gli venne servita. Ma proprio tanto. Il titolare Francesco Boscolo Bariga decise allora di ribattezzare l’osteria-trattoria “Garibaldi”.
La famiglia Meneghello, padovani di Piove di Sacco, subentrò nel 1935 e di quell’epoca il locale oggi conserva delle splendide gigantografie in bianco e nero alle pareti. Impossibile non restarne ammaliati. Cesare Meneghello e la moglie Maria Xodo aprirono la nuova sede in una Sottomarina ancora deserta. Il locale è il secondo più vecchio della zona. L’attuale titolare Nelson Meneghello (al quale danno man forte la moglie Bruna Stefani e la figlia Lorenza) ha rilevato la gestione subito dopo il servizio militare, nel 1970, per la morte del papà Rino. Nelson affiancò la madre Elda con grande senso di responsabilità e voglia di imparare. La zuppa di pesce è stato il primo cavallo di battaglia del locale.
La zuppa di pesce è stato il primo cavallo di battaglia del locale
Oggi il “Garibaldi” è un locale raffinato dentro e fuori. Nella proposta e negli arredi. Ma, si badi bene, la cucina pur puntando su una materia prima di qualità indiscutibilmente alta (questo lo percepirebbe persino un neofita della degustazione anche solo addentando un canestrello) è rimasta ancorata a preparazioni semplici che, in molti casi, nobilitano la tradizione chioggiotta. Anzi, la esaltano. Nel corso della nostra visita è questo il connotato emerso: un bel locale, dove si continua a mangiar bene, dove ogni dettaglio è curato, ma senza esagerazioni. Raffinata è anche la mise en place, sobria ed elegante. Con sottopiatti da collezione che portano una nota artistica sul tovagliato bianco. Dalla cucina a vista (che scelta felice!) si nota Nelson girare con maestria i pesci che cuociono alla brace e nel contempo guarnire con mano artistica una tavolozza di crudi. Nelson è quasi teatrale nelle sue movenze, osservare la passione con cui tratta pesci, crostacei e molluschi amplifica l’appetito. La cucina dal vivo è spettacolo e al Garibaldi è anche un divertimento per i commensali-spettatori.
Abbiamo assaggiato gli splendidi crudi (serviti con diverse varietà di olio), una granseola fatta come dio comanda (che freschezza e turgore!), i gamberetti di laguna con aglio, prezzemolo e polentina appena fatta, i canestrelli bianchi scottati, qualcosa di bollito (canocchie superlative). Come primo due classici: gli spaghetti con le seppie nere e quelli con le “bibarasse e caparossoli”. Infine un assaggio (di più non ci stava, ahimè) di frittura di “minuaglia” (ovvero pescetti piccoli) e di luserna “incovercià”, piatto icona di Chioggia. Si tratta della famosa gallinella di mare lasciata cuocere in un invitante intingolo, a fuoco lento, lasciando “pipare” la pietanza spostando leggermente il coperchio… Prezzi dei piatti che oscillano dai 15 ai 16 euro. I più pregiati 20.Bruna e Lorenza al tavolo e anche il cameriere sanno spiegare ogni segreto di questi piatti, interpretando il lavoro in sala nel giusto modo. Da “ambasciatori” della cucina. Finale dolce con la famosa crema fritta, specialità di Nelson.
Con i vini al Garibaldi c’è da divertirsi. La carta è ampia, ma soprattutto accanto agli Champagne, ai Franciacorta e ai Trento Doc più celebrati propone anche etichette dal buon rapporto qualità-prezzo che Nelson ha scelto perché gli sono piaciute.Sbirciando nell’altra sezione del menù, quella moderatamente creativa, troviamo piatti che, magari la prossima volta, potrebbero costituire uno stimolante banco di prova. Parliamo dei tagliolini asparagi e scampi, degli spaghetti di farro e seppie nere con crema di piselli, delle linguine all’astice con i due pomodori.
Nelson viene al tavolo e con moglie e figlia racconta il suo amore per la cucina: “Qualità e ricerca continua sono i valori veri della nostra proposta – dice Nelson, che a dispetto del nome altisonante è una persona dalla tipica bonomia chioggiotta – qui abbiamo abituato i clienti, che arrivano anche dalle province vicine, a trovare sul piatto solo l’eccellenza.
Un bel locale, dove si continua a mangiar bene, dove ogni dettaglio è curato, ma senza esagerazioni
Chioggia è un emporio del pesce che ci permette di dare spesso anche delle cose diverse, di giornata, e talvolta ce le chiedono. Andare al mercato ittico a scegliere la cassetta di pescato giusta, appena scaricata dal peschereccio, è ancora un’abitudine che mi appassiona. Anche se bisogna alzarsi all’alba, anche se d’inverno fa freddo e si è sferzati da un vento tagliente. Alla passione non si comanda”.