Una Famiglia votata alla bontà
DAL 1973 IL LOCALE DEGLI AGOSTINI DI CORREZZOLA È UN RIUSCITO IMPASTO DI VALORI E DI COSE BUONE
Nella foto di copertina Cristiano Agostini e Cinzia Tezzon con la terza generazione del ristorante ‘La Famiglia’
Dalla vicina laguna spesso il vento porta un soffio di salsedine mischiato ai profumi dello statice marino. E la fantasia
si accende. Sembra di rivedere i laboriosi monaci della vicina Corte Benedettina intenti al loro orto, proteggendosi il saio con i manicotti da lavoro. Civè di Correzzola è un luogo estremo, frutto della paziente bonifica compiuta dagli
stessi monaci. Un luogo dove non si arriva per caso.
Uno dei buoni motivi per scoprire questo estremo lembo della provincia di Padova è un luogo di sacralità laica, quale è La Famiglia. Il ristorante della famiglia Agostini è una piccola istituzione. Novello Agostini e Gabriella Sattin lo hanno creato nel 1973 convertendo in trattoria il precedente bar. Una trattoria di paese che è diventata un crocevia di piacevole aggregazione sociale, dove la grigliata è diventata a quei tempi il simbolo dello stare insieme. Quel nome, semplice e diretto, poi ha portato decisamente fortuna. Era stato scelto per testimoniare lo spirito della trattoria ed è diventato un marchio di fabbrica.
Da qualche anno il figlio Cristiano s’è fatto interprete di questa bella storia, imprimendo un ulteriore salto di qualità. La cucina si è fatta più elaborata e di personalità, grazie anche ai consigli di Pier Angelo Barontini, il maestro toscano che ha fatto molto per la crescita della cucina padovana.
Cucina, nel pensiero di Cristiano e della moglie Cinzia Tezzon, con al centro rigorosamente sempre il territorio. Che qui è terra, ma anche laguna e mare. Una bella ricchezza. Molti dei prodotti che si ritrovano nei piatti e sul tavolo (a
cominciare da pasta, pane, focacce e grissini) sono fatti in casa. La svolta degli ultimi anni ha messo al centro estetica e leggerezza, ovvero anche i valori nutrizionali. Qualche piatto è aperto al mondo vegano e vegetariano. Molti i prodotti a ‘chilometri zero’, a coma della grande attenzione per il territorio e la stagionalità dei prodotti. Apprezzata la scelta di aprire alla pizza gourmet, integrazione al menu che diverte molto e dove è evidente l’impronta di Barontini. Pizza a lunga lievitazione che ha tutta la dignità per trovare spazio nel menu.
Oggi il locale non è neanche lontano parente del bar delle origini.
E luminoso e signorile, offre spazio all’accoglienza e all’attesa, presenta qualche garbato tocco di design.
Dalla vetrata ci si gode anche la Corte Benedettina. Insomma, si sta bene. Anche per il tipo di accoglienza.
Nel corso della nostra visita, dopo un piccolo crudo di mare, piatto curato nella sua composizione oltreché nella sostanza, abbiamo apprezzato una splendida (anche per originalità di idee) ‘cotoletta’ di sarda e radicchio in saor;
gli stracci di grano con cacio, carciofi e pepe (anche in questo caso un piatto pensato e assemblato con estro) e infine
una tagliata di scottona con tortino di patate, da anni uno dei must del ristorante e di cui è facile apprezzare la qualità
della carne.
Da assaggiare assolutamente il baccalà ‘cremoso’, i bigoli alla carbonara d’oca, il tonno in crosta di pistacchi con la citronette al wasabi e il curioso cappuccino frozen
Dulcis in fundo la crostata ‘distrutta’ al cioccolato e nocciole che è una delle specialità di consolidata fama di Cinzia. Vini abbinati : un Manzoni Bianco dell’azienda Le Volpi di Baone e il famoso Merlot Sassonero di Zanovello (sì, il compianto Franco Zanovello) che tanti titoli ha vinto al concorso nazionale dei Merlot di Aldeno (Trento). Ottima la proposta di caffè, ai quali è dedicata una carta (i prodotti sono quelli della piccola torrefazione toscana Trinci), e di distillati.
La prossima volta da assaggiare assolutamente il baccalà ‘cremoso’, i bigoli alla carbonara d’oca, il tonno in crosta di pistacchi con la citronette al wasabi e il curioso cappuccino frozen. Una cosa è piaciuta particolarmente: il fatto che
l’attività del locale unisca oggi ben tre generazioni con una bella sintonia fra i vari ruoli. Se non è ‘Famiglia’ questa? In un periodo difficile come l’attuale, è facile poter dire che tale concetto vale doppio.
Anzi di più…