E’ tempo di presepi… artistici e viventi

Sono molti i comuni della nostra regione che propongono una caratteristica rappresentazione della Natività, a volte riproponendo scene di vita rurale a volte interpretando il paesaggio di Betlemme
Non è Natale se non c’è l’albero con i doni… ma per chi ama la tradizione non può mancare nemmeno il presepe! È vero, oggi è passato in secondo piano, sopraffatto da riverberi luccicanti e fiocchi dorati che un po’ hanno fatto dimenticare il vero senso del Natale. Magari perché la vista di un piccolino nato in una grotta presso una mangiatoia – un poveraccio insomma – potrebbe intristire troppo i giorni che invece dovrebbero essere felici e spensierati. Anche se le immagini che arrivano dai telegiornali, in questo periodo, sono decisamente più drammatiche e scoraggianti.
I presepi artistici non mancano nel Veneto, alcuni visitabili anche tutto l’anno, altri solo nel periodo delle feste

Il presepe storico di Roe di Sedico, Belluno
Il presepe ha in realtà tutt’altro significato, celebra la nascita e la salvezza. Quindi è qualcosa che ha sempre portato gioia, a partire dai bambini che giocano con le statuine. Ma è anche un bel vedere: personaggi affascinanti, a volte veri pezzi d’arte come quelli realizzati dagli artigiani della famosa via di San Gregorio Armeno a Napoli. Presepi artistici non mancano nel Veneto, alcuni visitabili anche tutto l’anno, altri solo nel periodo delle feste; alcuni “storici” perché realizzati con pezzi anche antichi, altri rinnovati ogni anno.
È il caso del presepe di Segusino, allestito al piano terra di un edificio alle spalle della parrocchiale del comune prealpino, costruito su più scene un paio delle quali, a rotazione, cambiano ogni anno: ricostruisce con grande fedeltà scorci delle contrade del paese e la vita della prima metà del Novecento, con personaggi che sono spesso ritratti reali. Anche Valdobbiadene da una decina d’anni possiede, a villa dei Cedri, il suo presepe: rappresenta borgate storiche ma anche della costiera amalfitana.

Il presepio sull’acqua a Battaglia Terme. Da oltre 30 anni, sul canale Battaglia presso il ponte dei Cavalanti, barche e zattere ospitano figure a grandezza naturale, offrendo ogni anno qualcosa di nuovo
Per rimanere nel trevigiano, alcuni presepi storici hanno creato la “Via dei presepi”, che inizia nel bellunese con il presepe storico di Roe di Sedico e tocca, tra gli altri, la mostra dei presepi al Molinetto della Croda e poi ancora Santa Maria di Feletto, Crevada, Parè di Conegliano, Colle Umberto, Conegliano, Santa Lucia di Piave, Ramera, Bibano di Godega Sant’Urbano, Gaiarine, Venegazzù. A Riese Pio X, alcune scene ripercorrono la vita e i luoghi di papa Giuseppe Sarto, Pio X appunto. Nel rodigino, da non perdere è la mostra dei presepi nella cappella dell‘abbazia della Vangadizza a Badia Polesine e la mostra dei presepi di Lendinara; non lontano vi è celebre il presepio nello storico Torrione a Legnago (Verona). Scenografico è poi il presepio sull’acqua a Battaglia Terme: da oltre 30 anni, sul canale Battaglia presso il ponte dei Cavalanti, barche e zattere ospitano figure a grandezza naturale, offrendo ogni anno qualcosa di nuovo. Tra i celebri presepi padovani, oltre a quelli delle chiese principali come il duomo e la basilica del Santo, ce n’è uno storico, visitabile tutto l’anno, nella parrocchiale di Camin. Recente ma scenografico, occupa 100 metri

Il presepe vivente di Codiverno. Viene realizzato una sorta di vero villaggio alle spalle della chiesa, un’intera comunità vi partecipa
quadri il presepe in movimento ideato nel 1997 da p. Albino Marinolli alla parrocchia del Crocifisso. A Villanova di Camposampiero si può vedere un bel presepe artigianale, realizzato a mano, articolato su più piani. Artistico è anche il presepe di Santa Giustina in Colle, realizzato con il contributo del noto scultore Romeo Sandrin nella creazione delle statue, e meccanizzato: è ospitato in un edificio adiacente la chiesa. Originale è poi il presepe di via Palù a Piombino dese, nato oltre 40 anni fa e ambientato in un casone veneto di canne palustri, dove rivivono i mestieri di una volta. 500 mq e 18 scene compongono invece il presepe di Villa del Conte, che sta per compiere sei decadi ed è affiancato da una mostra di mini presepi dal mondo. Da non perdere nemmeno il presepe di Mejaniga di Cadoneghe. In alcuni paesi non solo resiste ma ha anche ripreso vigore una tradizione come quella del presepe vivente, dove i figuranti in costume ricreano sotto gli occhi dei visitatori una scena della Natività in carne e ossa, magari accompagnata da altre scene bibliche o da rievocazioni dei mestieri “de na’ volta”. Il primo presepe vivente di cui si ha notizia è quello ideato da San Francesco d’Assisi in persona, a Greccio, paesino negli appennini in provincia di Rieti. Era il 1223. In provincia di Padova, uno dei più recenti ma oggi tra i più visitati e articolati è il presepe vivente di Codiverno, dove la realizzazione di una sorta di vero villaggio alle spalle della chiesa dura mesi, e un’intera comunità partecipa poi a dare vita a decine di scene. Il 2023 segna la 27esima edizione: è possibile visitarlo a partire dal pomeriggio del giorno di Natale nei giorni di festa fino a fine gennaio. Più recente ma altrettanto affascinante è il presepe vivente a Codevigo: purtroppo quello di Pontelongo, nelle vicinanze, e quello di San Pietro in Gu, sono stati messi in crisi dalla pandemia e non sono stati organizzati. Sul Colli Berici si terrà invece la decima edizione del presepio vivente alle grotte di S. Donato a Villaga, con 250 figuranti in costume e alcuni quadri scenici animati. Più lontano è invece, a San Pietro in Cariano, il presepe vivente di Pedemonte di Valpolicella.