Paradosso, opinione e apparenza
La seduzione della parola e la costruzione di una verità “altra” possono essere smascherate
La reazione di fronte ad ogni situazione paradossale è sempre la sorpresa. Poi subentrerà lo sdegno, la rabbia, il disprezzo, insomma una qualsiasi forma di giudizio razionale, ma tutte le volte in cui assistiamo ad un fenomeno che non ci aspettiamo e che è contrario alle aspettative comuni viene naturale spalancare la bocca e sbarrare gli occhi. Sentire una persona, considerata sapiente affermare che Achille, l’antico eroe greco celebre per la sua velocità, correndo all’inseguimento di una tartaruga non la raggiungerà mai, lascia sbalorditi. Dal punto di vista logico, forse, Zenone di Elea poteva argomentare persuasivamente questa tesi, ma Diogene di Sinope, alzandosi in piedi e camminando confutò con l’evidenza dei fatti quell’affermazione, che definiamo paradossale perché appariva immediatamente contraria alla comune aspettativa basata sull’esperienza. Questo aneddoto oggi fa sorridere e magari qualcuno potrà pensare che gli antichi greci dovevano essere davvero ingenui per credere alle parole di Zenone. Ma noi siamo davvero molto diversi? Nessuno, certo, si lascerà convincere che una Ferrari, per quanto corra, non raggiungerà mai una Panda, ma siamo convinti che la pubblicità o la propaganda, ad esempio, non ci persuadano di avere bisogno di cose superflue o non ci convincano della bontà di un’evidente assurdità?
Quante volte, anche nel nostro Veneto, ci capita di arrivare in un paese che, una volta, senza offesa, si sarebbe detto “di campagna”, e trovare l’immancabile cartello stradale “Zona industriale”? Spersi nel nulla, mezzi vuoti o abbandonati, ecco i capannoni delinearsi come gli esoscheletri di scarafaggi morti. Sorpresa e disgusto, in rapida successione. Un’altra caratteristica del nostro territorio è la presenza di una tangenziale: tutti i centri urbani che vogliano avere un minimo di dignità devono averne una. Vivendo in una realtà sostanzialmente omologata, non ci badiamo neppure: è diventato normale. Ma basta aggirarsi in altri ambienti, magari in altre regioni, e ci parrà strano non trovare pressoché ovunque la zona industriale o la tangenziale. Ci sembrerà paradossale. Alla sorpresa in questo caso seguirà un certo smarrimento ma non il disprezzo perché si sperimenterà che i piccoli paesi continuano a vivere anche senza la zona industriale e che è possibile attraversarli in auto anche passando per le vie del centro, senza disagi e senza creare intralcio. Le emozioni sono importanti: la sorpresa e lo stupore sono nemici dell’indifferenza. Tuttavia, da sole possono alimentare facili ma inutili entusiasmi, con conseguenze anche pericolose. Solo quando a questo tipo di reazione emotiva segue una riflessione ponderata, possiamo intervenire a correggere eventuali errori. Possiamo alzarci in piedi e camminare, come Diogene di Sinope detto il Cinico, per smentire le affermazioni del sapiente Zenone di Elea. Possiamo compiere gesti semplici che smascherano il paradosso nelle parole altrui.