Fattorie didattiche: l’estate sicura e piena di divertimenti

In Veneto 311 strutture iscritte all’Elenco della Regionale hanno iniziato a tenere le loro lezioni ai ragazzi
Estate, voglia di libertà e di spazi verdi, dopo un periodo interminabile trascorso in casa, soprattutto per i più giovani riscoprire la Natura potrebbe rappresentare il “senso” da dare a questo tempo del dopo-epidemia. E in soccorso arrivano le fattorie didattiche che proprio in questi giorni hanno avuto il via libera dalla Regione Veneto per riaprire i battenti e offrire i loro servizi per l’accoglienza dei ragazzi.
Le attività proposte in fattoria non sono solo di tipo ricreativo ma sono anche educative e formative
Una valida opportunità per le famiglie che hanno bambini da accudire, in quanto la loro ubicazione in campagna con ampi spazi all’aperto e attività didattiche rendono queste strutture il posto ideale in cui poter meglio applicare le distanze di sicurezza. Le fattorie didattiche sono aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie e i genitori al fine di offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. I bambini, dopo mesi chiusi in casa e lontano da amici e compagni di scuola, possono così stare all’aria aperta, giocare e allo stesso tempo imparare con i laboratori didattici.
Le attività proposte in fattoria non sono solo di tipo ricreativo ma sono anche educative e formative: coltivare un orto presuppone il calcolo delle misure a cominciare dagli attrezzi da usare, alla conta delle piantine da seminare e delle loro distanza, per fare un esempio, e poi tante altre attività come la caccia al tesoro tra i campi, attività con i pony, laboratori alla scoperta dei prodotti della terra e dalla loro stagionalità e poi l’incontro ravvicinato con gli animali della fattoria, un modo, questo, per riallacciare i legami con le tradizioni della nostra terra.
Sono ben due i motivi per i quali l’estate in fattoria didattica potrebbe essere la scelta giusta, la prima è il contributo, previsto dal DL Rilancio, di 1.200 euro per le baby sitter in ogni famiglia, che sarà spendibile anche per i centri estivi e per i servizi all’infanzia, il secondo è proprio la formazione che gli operatori agricoli hanno sostenuto nel periodo di chiusura per perfezionare gli aspetti pedagogici legati alla formazione, per imparare nuovi metodi per introdurre i bambini negli spazi aperti della campagna e forme alternative di attenzione alle disposizioni anti-covid.
Il Decreto Legge Rilancio prevede un contributo di 1.200 euro spendibile per i centri estivi e per i servizi all’infanzia
Del resto i gestori delle fattorie si rendono conto della responsabilità sul fronte della sicurezza sanitaria ma allo stesso tempo desiderano fornire un servizio e un’opportunità ai bambini e alle loro famiglie. Un servizio sul quale sarà costante, tra l’altro, anche il monitoraggio da parte della Regione Veneto, così come previsto dall’Ordinanza del 13 giugno 2020, per esercitare la più scrupolosa osservanza alle disposizioni previste al contenimento del contagio. Nei i centri per l’infanzia, infatti, è prevista la misurazione della temperatura non solo ai bimbi ma anche ai genitori che li accompagnano e in più è previsto un preciso rapporto tra operatore e numero di bimbi: 1 a 5 per i piccoli fino a 5 anni; 1 a 7 per quelli da 6 a 11 anni e 1 a 10 per quelli più grandi.
Inoltre, l’uso della mascherina (per i bimbi dai 6 anni in su) è obbligatorio solo se è possibile garantire distanziamento, ma non ad esempio quando i bimbi sono seduti ognuno al suo posto. Ed è anche possibile far portare cibo da casa (panino, bevanda o altro), ma solo per il consumo del singolo bambino che lo porta. Inoltre il gestore della fattoria didattica sarà tenuto a trasmettere al Comune nel quale si svolgono le attività, prima dell’avvio del servizio, la dichiarazione di presa visione delle linee di indirizzo regionale e di impegno al rispetto delle stesse e la sottoscrizione con le famiglie del “patto di responsabilità reciproca.