Natale: festa di luce, non di sprechi elettrici

Non dovrebbe succedere, ma con le Feste si finisce spesso per acquistare e preparare più cibo di quello che poi effettivamente si consuma. Quest’anno, oltre che più buoni, proviamo ad essere anche più sostenibili, la crisi energetica e i problemi ambientali lo esigono
Articolo a cura dell’Associazione Plastic Free
Le attività di Plastic Free durante l’inverno vedono solitamente una finestra temporale di stallo dovuta alla stagione poco ideale per le iniziative in outdoor. Ci si concentra sulla sensibilizzazione online, nelle scuole o ad eventi dedicati in cui partecipare a titolo divulgativo e informativo. Con l’avvicinarsi del periodo natalizio una domanda sorge spontanea: perché a Natale oltre ad essere più buoni non si prova ad essere anche più sostenibili? La risposta risiede probabilmente in un approccio marcatamente consumistico della maggior parte delle persone nei confronti di questa tradizionale festività religiosa.
Limitare l’accensione degli alberi di un’ora al giorno ridurrebbe quotidianamente l’impatto ambientale di 109 tonnellate di CO2

Lasciando accese per l’intero periodo delle Feste le classiche lucine che donano tanta atmosfera e calore si contano 18.870 tonnellate di CO2 emesse, per intenderci le stesse tonnellate di CO2 emesse da 315 automobili in un anno. Solo per pareggiare l’emissione delle polveri sottili bisognerebbe piantare qualcosa come 1000 alberi
Ora più che mai, con l’Italia in piena crisi energetica e con il pianeta alle prese con gravissimi problemi ambientali, occorre rivedere questa visione legata alla ridondanza e all’opulenza, possiamo dire all’eccesso spesso ingiustificato. Ad esempio, solo lasciando accese per l’intero mese di riferimento natalizio le classiche lucine che donano tanta atmosfera e calore si contano 18.870 tonnellate di CO2 emesse, per intenderci le stesse tonnellate di CO2 emesse da 315 automobili in un anno. Solo per pareggiare l’emissione delle polveri sottili bisognerebbe piantare qualcosa come 1000 alberi. La soluzione risiede dunque nella rinuncia totale? Assolutamente no. Una prima mossa concreta potrebbe essere l’acquisto di luci a led che consentono un risparmio energetico dell’80%. Una azione intelligente potrebbe essere adottare piccoli accorgimenti nell’arredamento, ad esempio utilizzando in modo strategico gli specchi o le superfici riflettenti, arrivando ad intensificare l’effetto delle luci colorate senza doverne posizionare un numero elevato. Anche semplicemente ridurre il numero di ore di accensione porterebbe a un risultato tangibile: un’ora in meno al giorno ridurrebbe quotidianamente l’impatto ambientale di 109 tonnellate di CO2.
Ogni capo d’abbigliamento che viene regalato corrisponde allo sfruttamento di decine di litri d’acqua e metri quadrati di terreno

Per le confezioni regalo è importante puntare su materiale facilmente riciclabile come la carta, magari personalizzandole con un tocco di originalità e creatività personale prendendo spunto il concetto del “riduci, riusa, ricicla e recupera”.
Smaltire correttamente le luci che non funzionano o che smettono di funzionare è poi non meno importante poiché spesso questi prodotti, alimentati da corrente elettrica o da batterie, diventano rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e vengono dispersi in natura con conseguenze devastanti per l’ecosistema quando invece andrebbero smaltiti correttamente nelle isole ecologiche. Il consumo di alimenti aumenta di circa l’80% durante le feste natalizie, rispetto al resto dell’anno, con un significativo impatto ambientale. Lo spreco poi raggiunge cifre paurose. Un altro aspetto significativo è quello dei trasporti che vedono una impennata significativa per le spese legate alle festività, gli approvvigionamenti di materiale delle aziende, per le consegne dei prodotti finiti ai magazzini e in ultimo alle abitazioni degli acquirenti. C’è poi la questione legata all’abete simbolo del Natale. Ogni anno in tutto il mondo vengono abbattute decine di milioni di conifere vendute come alberi di Natale (quindici milioni solo negli Stati Uniti) ma enorme è il giro d’affari anche degli alberi di plastica che, insieme a decine di miliardi di decorazioni e carta per pacco regalo utilizzate, si trasformano in centinaia di migliaia di tonnellate di plastica prodotta spesso non riciclata ma che finisce purtroppo dispersa nell’ambiente e in natura con conseguenze disastrose. Lo stesso regalo ha già di per sé comunque un impatto ambientale rilevante: ogni capo d’abbigliamento che viene regalato corrisponde allo sfruttamento di decine di litri d’acqua e metri quadrati di terreno; la produzione dei piccoli strumenti elettronici regalati a Natale (spesso funzionanti per pochi mesi o poco graditi e quindi accantonati in un angolo della casa) determina complessivamente l’emissione di oltre mezzo milione di tonnellate di gas serra.
Per i regali concentriamoci su oggetti eco-friendly e solidali, piantumazioni di alberi o adozioni di animali a distanza

Per realizzare il proprio albero di Natale sostenibile è preferibile usare decorazioni di carta, feltro, tessuto, pigne, rami oppure decorare con biscotti e altri elementi edibili
E’ allora possibile coniugare il Natale alla sostenibilità e alla consapevolezza? Assolutamente si. Per quel che riguarda le decorazioni luminose è consigliabile riutilizzare, anziché gettare, fili argentati, palline, striscioni e tutto il materiale solitamente utilizzato in quel contesto. Sono preferibili decorazioni di carta, feltro, tessuto, pigne, rami oppure decorare con biscotti e altri elementi edibili. Restando in tema di alimenti è preferibile acquistare cibo di provenienza locale e sfuso, privo di imballaggi di plastica, in quantità moderata e che consenta di buttare nella spazzatura meno prodotto possibile. E’ buona norma sfruttare metodi di trasporto che inquinano meno, come il treno invece che l’automobile, usufruendo di servizi pubblici alternativi o di car-sharing, per diminuire le emissioni pro capite. Per quel che riguarda lo spinoso capitolo dei regali meglio puntare a regali alternativi come oggetti eco-friendly e solidali, piantumazioni di alberi o adozioni di animali a distanza, donazioni ad associazioni, tessere prepagate, oggetti fai-da-te, biglietti per eventi. Un consiglio utile è quello di donare i regali indesiderati ai più bisognosi invece di gettarli nel cassonetto. Infine per le confezioni regalo è importante puntare a confezioni e fiocchi di carta magari personalizzandole con un tocco di originalità e creatività personale prendendo spunto dai tanti tutorial presenti in rete. Sempre valido quindi, ancor più in periodo natalizio, il concetto del “riduci, riusa, ricicla e recupera”. Seguire questi consigli può diminuire l’impatto natalizio individuale del 60%. Un risvolto positivo non solo per l’ambiente, ma anche per chi mette in atto questi accorgimenti, poiché le persone che vivono il Natale in modo sostenibile sono più felici. E inoltre risparmiano, aspetto quest’ultimo da rimarcare in tempi di rincari e crisi.