Cinque bottiglie da mettere sotto l’albero
Lo scorso anno nel numero di fine autunno avevamo cercato di suggerire un menù natalizio alternativo ai “soliti vini”. Quest’anno, perché non andare alla ricerca di qualche bottiglia da regalare, attenti al budget ma anche a essere originali? Rimaniamo fedeli al proposito di non superare, se non come eccezione, i confini regionali: le cantine nostrane offrono prodotti di grande qualità e talvolta noti e apprezzati più fuori casa che nel nostro territorio. Se ragioniamo per categorie, potremmo pensare all’immancabile spumante, a un rosso classico e a uno strutturato, e ad un passito. E, per finire, una grappa. Buon regalo!
Lo spumante (Valdobbiadene – Tv)
Riva di San Floriano, cantine Nino Franco, Il Prosecco dal 1919, buona idea per Natale
Non può mancare un Prosecco a Natale. Le cantine Nino Franco sono meno note di altre ma storiche, essendo nate a Valdobbiadene nel 1919, mirando fin dall’inizio a realizzare prodotti di qualità. Dal nonno Antonio al figlio Nino, oggi l’azienda è condotta da Primo, terza generazione, assieme alla moglie Annalisa e alla figlia Silvia. La gamma di Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, 100% uva glera, è rigorosamente brut, con i “cru” Riva di San Floriano e Nodi (vigneto Col del Vent); in una confezione natalizia non può però mancare il quasi dolce (“dry”) Superiore di Cartizze. Una chicca è il Grave di Stecca, un brut prodotto da un piccolo vigneto, quasi un “clos”, nei pressi del paese, che ha raggiunto i 95/100 punti nell’edizione 2018 della “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di Daniele Cernilli. Non è docg, ma nemmeno il Sassicaia, in origine, lo era…
Il rosso (Bardolino – Vr)
Bardolino SP Piona 2013, cantina Albino Piona. Un vino ricco di profumi e struttura
Ha compiuto 50 anni la Doc Bardolino, che nel 1968 fu tra le prime approvate in Italia. Un compleanno festeggiato con il ripristino delle tre sottozone, La Rocca, Montebaldo e Sommacampagna, già note a fine Ottocento e ora rinate in previsione di un nuovo disciplinare. Tra le molte cantine validissime ne scegliamo una storica, Albino Piona di Custoza, datata 1893, di cui suggeriamo il Bardolino SP Piona 2013 (dove SP sta per sperimentale per via dell’inusuale lungo affinamento), sottozona Sommacampagna, ricco di profumi e struttura, che si rivelerà una sorpresa originale e molto soddisfacente all’assaggio. Da abbinare, ad esempio, a una classica pasta e fagioli. Se regalato in confezione, lo si può abbinare con un Chiaretto, così da poter coprire anche gli antipasti di salumi. Con un Bianco di Custoza, c’è posto anche per il pesce.
Il rosso importante (Montebello V.no – Vi)
Merlot Casara Roveri 2015, dell’Azienda Dal Maso. Unico vicentino Tre Bicchieri del Gambero Rosso
È stato l’unico vino vicentino a ottenere, quest’anno, i Tre Bicchieri del Gambero Rosso: è il Merlot Casara Roveri 2015 Colli Berici Doc dell’Azienda Dal Maso di Montebello Vicentino. Si tratta di un’altra storica azienda, avviata a fine Ottocento e oggi gestita dalla quarta generazione di pronipoti del capostipite, Serafino Dal Maso. Ampia è la gamma dei loro prodotti, che dalla Doc Gambellara e Monti Lessini si spingono fino ai Colli Berici. Da non perdere gli spumanti a base di uva Durella, ad esempio, ma anche gli straordinari Tai della casa. Qui però parliamo di un bordolese, il Merlot Casara Roveri, di grande potenza e struttura, che affina 18 mesi in barriques di rovere e matura per altri cinque in bottiglia. Un succo concentrato da abbinare a cacciagione o carni a lunghe cotture e ricchi intingoli, o con formaggi ben stagionati e sapidi.
Il passito (Vo – Pd)
Fior d’Arancio cantina Villa Sceriman. Un dolce nettare che arriva dal Passo del vento
Sorge in un complesso rurale del XVI secolo, con tanto di splendida villa palladiana, la cantina Villa Sceriman di Vo, ai piedi dei Colli Euganei. L’azienda, di proprietà della famiglia Soranzo, fu tra le prime ad adottare, già negli anni Novanta, la coltivazione biologica delle uve. La produzione prevede un’ampia gamma, di fatto tutta quella classica dei colli vulcanici padovani: noi vogliamo però soffermarci su una bottiglia particolare, il delicato Fior d’Arancio in versione passita. Un prodotto profumatissimo, dolce quanto basta e mai stucchevole grazie a una giusta acidità e mineralità. Viene da un vigneto in località Passo del vento, a quasi 300 metri di altitudine, e affina due anni in barrique. Perfetto per la pasticceria secca e con i dolci aromatici che nei giorni delle feste non mancano mai, ma da abbinare anche a formaggi erborinati. Elegante golosità.
La grappa (Veneto)
Virili distillati da vinacce. La tradizione del “rasentin” ma anche una bella idea da regalare
E per fine pasto? Il “rasentin” si fa con la grappa, almeno nel Veneto. Molte distillerie, alcune note altre meno, offrono un’ampia gamma di prodotti. Ma anche molte cantine vendono le “loro” grappe, fatte produrre da terzi ma con le vinacce delle proprie uve, “scarto” della vinificazione ma preziosa materia prima per il distillato nazionale. Perché non prevedere come regalo, abbinata ai vini o anche sa da sola, una bottiglia di grappa? È difficile suggerire una sola cantina: mi viene in mente la gamma di grappe Maculan di Breganze, come quelle dalle vinacce del Torcolato o del celebre Cabernet Fratta. Oppure la superba abbinata di grappe da vinacce di Recioto e di Amarone della casa vinicola Tommasi (San Pietro in Cariano). Vignalta di Arquà Petrarca ne fa dal Fior d’Arancio Alpianae e dall’arcinoto rosso Gemola. C’è solo l’imbarazzo della scelta!