Cinque proposte dionisiache dal territorio

Uno studio dei ricercatori dell’Università di Buffalo, nello stato di New York, sostiene che il resveratrolo, contenuto soprattutto nel vino rosso, contrasta l’ansia e la depressione. Forse non serviva la ricerca di un’importante ateneo americano per farcene convinti, gli antichi greci identificando in Dionisio, il dio del vino, la rappresentazione dell’estasi, dell’ebrezza e della liberazione avevano già ampiamente anticipato le stesse conclusioni. E, dunque, ecco le mie cinque proposte dionisiache, scelte tra il padovano e il trevigiano, con l’augurio siano quelle con cui brinderete felici a questa nuova stagione.
UN GRANDE CLASSICO
“Covolo” Colli Euganei DOC Rosso 2017 – Azienda Agricola Vignale di Cecilia – Baone (PD)
Vino di terroir, semplice ma ricco di emozioni
La Cantina Vignale di Cecilia è stata fondata alla fine degli anni ’90 dalla famiglia Brunello in quel di Baone, sui Colli Euganei. Una realtà rimasta orgogliosamente famigliare e per questo convintamente dedita alle piccole produzioni (circa 30mila bottiglie annue nelle varie tipologie) concentrando il proprio lavoro su ogni aspetto della vinificazione. Solo così un prodotto rimane davvero figlio della terra. E il “Covolo” Colli Euganei Rosso è l’espressione più autentica di questa filosofia, un vino di terroir semplice, ma allo stesso tempo ricco di emozioni. Viene prodotto da uve Merlot e Cabernet Sauvignon, la vinificazione e il successivo affinamento avviene in cemento vetrificato e in barrique non nuove al quale segue un’ulteriore sosta in bottiglia per altri 3 anni.
Alla vista risulta color rosso rubino intenso; al naso si pronuncia su note di frutta a polpa rossa e di piccoli fiori viola, con un chiaro sentore vinoso; in bocca si sviluppa con grande semplicità su un bel corpo e una bella spalla acida. Rosso che esprime appieno lo stile della cantina. Questo blend di merlot e cabernet sauvignon si sposa magnificamente a primi e secondi piatti a base di salse al pomodoro o di carne, come delle lasagne alla bolognese o delle braciole di maiale o altra carne arrosta. Da stappare almeno un ora prima della consumazione a 18-20 °C usando ampi calci (ballon) per il servizio.
UN VINO NUOVO
Prosecco Rosé Millesimato 2020 Brut – Cantina Barollo Winery – Preganziol (TV)
L’etichetta attesa soprattutto dal mercato estero
Una bottiglia nata alla fine dello scorso anno nella macro-area veneta e friulana del Prosecco DOC, nella celebre maison Barollo Winery di Preganziol. Un prodotto atteso soprattutto dal mercato internazionale: oltre 20milioni di bottiglie erano già state vendute ancor prima che il vino venisse imbottigliato (vendemmia 2020, Millesimato). Si tratta di un blend le cui parti sono rappresentate dal Glera (85%) e dal Pinot Nero (15%) vinificato in rosso. Prevede una fermentazione in autoclave per un periodo di almeno 60 gg. Versioni previste in questi rosé da Brut Nature a Extra Dry, il tutto da disciplinare di produzione. Recentemente ho avuto modo di degustare questo Rosé di Barollo che vedete nella foto; azienda che produce ottimi vini nella provincia trevigiana che registra molti riconoscimenti all’attivo.
Di colore rosa tenue presenta un perlage molto fine e persistente. All’olfatto si muove tra sentori fruttati (ribes, fragolina di bosco), lievi note agrumate (buccia d’arancia) e una gradevole sensazione di salvia.
Al palato si presenta sapido, fresco con una buona persistenza. Croccante la bollicina. Ideale compagno per la convivialità nonché di antipasti a base di pesce (anche crudi) e primi piatti come risotti e paste. Volendo azzardare si può accompagnare con pesce crudo pregiato (ostriche).
UN VINO SOCIAL
“Vigneto del Fae’ ” Valdobbiadene DOCG Prosecco Superiore dosaggio zero – Canevel Spumanti – Valdobbiadene (TV)
Sua maestà la Bollicina veneta
Cantina nata alla fine degli anni ’70 da Maro Caramel, considerato esperto spumantista con la mission di produrre spumanti di qualità in quel di Valdobbiadene. “Canavel”, in dialetto trevigiano, significa piccola cantina, laddove vengono prodotti e custoditi gelosamente i vini migliori con i loro segreti e le antiche tradizioni. Di questa cantina voglio presentarvi un favoloso ed elegante Dosaggio Zero che nella fattispecie è un Cru, lavorato in autoclave con metodo Martinotti-Charmat e affinamento di quattro mesi.
La materia prima, ovviamente, è l’uva Glera proveniente da un vigneto dedicato posto sulle splendide colline del territorio di Valdobbiadene. Il vino è di un bel giallo paglierino con riflessi verdolini; perlage fine e persistente. Al naso sprigiona note floreali di gelsomino con un susseguirsi di sentori fruttati, dalla mela alla pera, con finale di mandorla. Al palato è fresco, sapido e con una bollicina croccante. Finale secco e lungo. Oltre ad essere un ottimo aperitivo social, può essere consumato a tutto pasto. Trattandosi di un dosaggio zero (molto secco) stimola la secrezione gastrica e quindi “chiama” qualcosa in bocca: si sposa benissimo con piatti di pesce saporiti, come il baccalà e le sarde in saor. Come per tutti gli spumanti è obbligatorio servirlo a 6-8 °C. Per questa tipologia di spumanti, avendone degustati più di uno, questo di Canevel per me rimane uno dei migliori.
UN VINO RARO
Longhignola Rossi Corti Benedettine del Padovano Doc – Azienda Agricola X(DIECI) Prese – Conetta di Cona (VE)
Un vino che ha vinto la battaglia contro il tempo
L’Azienda Agricola X Prese affonda le sue origini nel lontano 1890 e indubbiamente rappresenta un riferimento importante per i vini del territorio, compreso il vino autoctono per eccellenza: ossia il “Friularo”. Qui, infatti, è stata conservata la varietà originale, una scelta che ne evitò l’estinzione. La “Priara” è un vigneto il cui impianto risale agli anni ’30 del Novecento, è una sorta di museo vivente. Tuttavia la bottiglia che vi presento coinvolge solo marginalmente, seppur l’impronta sia profonda, il Friularo.
Il Longhignola DOC 2017, infatti, è un taglio bordolese con presenza di Cabernet Sauvignon al 70%, di Merlot al 30% e Friularo in Ripasso, vinificato con il metodo Governo alla Toscana, un sistema poco in uso dalle nostre parti che prevede una serie di fermentazioni e affinamenti. In questo caso 10 giorni con malolattica, un successivo ripasso sul “Friularo”, dopo un appassimento di circa 20 giorni, e un affinamento in acciaio per un anno, più altri 4 in grandi botti francesi, ai quali seguono altri 12 mesi in acciaio. Conclude il suo percorso in bottiglia per 6 mesi prima dell’immissione in commercio. L’annata attualmente in vendita è il 2017 di cui sono state prodotte solo 4000 bottiglie. Anche per questo è un vino raro e straordinario: al palato caldo e rotondo, con un appunto di acidità importante e la nota astringente tipica del Friularo.
Da abbinarsi a piatti fortemente proteici con una temperatura di servizio di 18-20 C°.
UN VINO PROMESSA
Manzoni Bianco IGT – Azienda Agricola Le Volpi – Baone (PD)
Il bio che guarda lontano
Siamo sul Monte Gemola, uno dei più belli, tra i Colli Euganei, e ricchi di storia se non altro perché impreziosito dalla presenza di Villa Beatrice, l’aristocratica residenza dove trascorse parte della sua vita la Santa nata nel 1191 nella corte degli Este. Qui sorge anche l’Azienda Agricola Le Volpi, una realtà moderna a conduzione biologica nota anche per la sua cantina dalla quale escono ottimi vini, tra cui il Manzoni Bianco Igt a cui ho scelto di dedicare queste righe. Il vitigno, un incrocio di Riesling Renano e Pinot Bianco, trova la sua massima espressione territoriale nel trevigiano e in Veneto, ma nel tempo ha incontrato sviluppo e apprezzamento anche in Friuli Venezia Giulia e in Trentino, a dimostrazione della capacità di adattamento ai diversi terroir. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, si apre su intensi e complessi sentori floreali di glicine e gelsomino, note fruttate di ananas e mandorla dolce con finale di erbe aromatiche che ne completano il bouquet. Al gusto è di corpo, sapido e fresco, con equilibrio in divenire; chiude con lunga persistenza su scia fresca e minerale. Un vino che si presta ad accompagnare piatti di pesce di mare, perfetto per le alici marinate o per le sarde in saor, ma è da provare anche con carni bianche. Ha una gradazione importante: 14% vol, va servito ad una temperatura attorno ai 12 C° in calici per vini bianchi giovani e freschi.