Ristorante Molteni, un mare di eccellenze a tavola
Nello storico locale di Adria, piatti che parlano la lingua della tradizione e del territorio
C’è un posto ad Adria, da cui il mare non si è mai ritirato. O meglio: non del tutto. Qualcosa di quell’antico mare è rimasto allo storico Ristorante Molteni insieme al nome che la Città le ha affibbiato, per esserne stata la capitale, ben prima di Venezia, e per essere stata un centro, un emporio sulla carovaniera che collegava il Baltico all’Egeo. Qui davvero il mare è ancora vivo, certo nei tanti piatti a base di pesce che da più di cento anni sono la specialità della casa, e gli valgono la presenza in tutte le più prestigiose guide gastronomiche, compresa la Michelin, ma soprattutto nell’ospitalità, in quella capacità di accogliere che è propria, appunto, dei posti di mare, perché per tradizione sanno farsi porto e aprirsi a chi viene dall’altrove, anche se quell’altrove non è poi così lontano.
E Sabrina Moteni ieri ci ha accolti proprio così, appena entrati ci è venuta incontro uscendo dalla sua cucina, asciugandosi le mani per stringere le nostre, scusandosi del fatto che erano bagnate. Un gesto che ho visto fare cento volte a mia madre, proprio nell’andare incontro a chi ci veniva a trovare … e del resto … si sa … chi lavora usa le mani. Ma è in questi gesti semplici e nobili, lontani dalle affettazioni cerimoniose, che si può cogliere il confortante e amabile agio del sentirsi come a casa. Forme della “cortesia” e della “creanza” che riconducono a facili pensieri consequenziali come quelli che possono far immaginare i piatti, proprio perché provenienti dalla stessa cucina e preparati dalle stesse mani, colmi delle stesse premure. E bisogna confermarlo: il resto di quest’incontro – che proprio per lo spirito dell’ospitalità del ristorante Molteni ha avuto le forme di un pranzo – è stato un susseguirsi di attenzioni. Decisamente piacevoli quelle assegnate al menù. Dalle cruditè di pesce alla ricciola al forno con le classiche patate, passando per degli straordinari tortelli con le cozze e salicornia, ogni piatto è stato il lampante esempio di quanto qui si rifugga la banalità e si rincorra invece la concretezza. Segno evidente di una tecnica dai fondamentali solidi e da una creatività capace di sconfinare nella pura grazia. Piatti da godere con l’occhio oltre che con il palato, ma che appagano anche gli affamati di storie, perché gli ingredienti sono quelli eletti del territorio deltizio e volendo se ne può ascoltare anche il racconto. Perché la cozza è la Mitilla di Pellestrina, l’ostica è quella rosa allevata con il metodo Tarbouriech da Alessio Greguoldo nella Sacca degli Scardovari e la geografia sicuramente continua toccando e nominando ogni valle, ogni laguna e ogni scanno del vicino grande Delta. E la stessa attenzione sarebbe rivolta ai vini, se il Polesine possedesse una propria Doc, ma la lacuna è colmata con scelte che sanno premiare le produzioni venete quanto quelle delle altre zone d’Italia vocate all’enologia. “Una passione, quella per il territorio – confida la stessa Sabrina – che viene da lontano. Papà era cacciatore e per un certo periodo la fauna di valle è stata tra le preparazioni in menù. Poi non più, ma la consapevolezza di far parte di un’area dall’identità forte e rimasta e quindi oggi la ricerca delle materie prime parte da qui e perlustra il circondario, talvolta incontrando assolute originalità come la polenta di riso nero Melotti, celebrato marchio veronese di Isola della Scala”.
Il ristorante Molteni, dunque, rientra in qui sicuri presidi del gusto. Un gusto, però, capace di andare oltre a quello percepito dalle papille che stanno in bocca per assecondare gli altri ricettori della sensibilità. Un posto in cui di certo torneremo, anche per continuare a parlare con Sabrina della ristorazione del futuro, ovviamente quella che sta oltre il piatto instragrammabile. L’appuntamento sarà prestissimo, tra le pagine di Con i piedi per terra.
CONTATTI
Ristorante F.lli Molteni
Via Ruzzina, 2/4
45011 Adria (RO)
Tel. +39 0426 21295
info@albergomolteni.it