Il caffè in Veneto

I primi locali risalgono al XVIII secoli e divennero subito i ritrovi degli intellettuali, degli scienziati dei poeti e il centro di piccanti pettegolezzi
Il caffè è da sempre protagonista in diverse storie e leggende popolari, non solo come bevanda da consumare da soli o in compagnia, ma per tutta l’essenza che racchiude in sé; tradizioni, storia, e cultura.
Secondo Prospero Alpini, affermato medico e botanico italiano conosciuto per i suoi viaggi internazionali, le prime botteghe del caffè furono aperte proprio in Turchia, a Costantinopoli, verso il 1475, dove il popolo turco ne era già grande consumatore. In questi luoghi veniva servita una particolare bevanda calda, chiamata cahve o caveè ottenuta dall’infusione dei chicchi tostati e macinati, definito dallo stesso medico: “un utile rimedio per rafforzare lo stomaco troppo freddo, per aiutare la digestione e anche per rimuovere le ostruzioni dai visceri”.
Nel 1900 invece a conferma di tale rituale fu proprio il noto gastronomo, Pellegrino Artusi nel suo popolare libro “La scienza in cucina e l’arte del mangiar bene” a descrivere il caffè come una bevanda d’uso comune nella popolazione, soprattutto per i suoi numerosi benefici. “Questa preziosa bibita che diffonde per tutto il corpo un giocondo eccitamento, fu chiamata la bevanda intellettuale, l’amica dei letterati, degli scienziati e dei poeti perché, scuotendo i nervi, rischiara le idee, fa l’immaginazione più viva e più rapido il pensiero”.
Il caffè però non è sempre stato adulato come oggi, bensì da prima considerato una bevanda del diavolo, e poi qualche anno dopo, grazie alla concessione di Papa Clemente VIII, divenne un vero e proprio rituale.
L’incontro tra il caffè e la città dei Dogi
Il primo contatto tra il caffè e il territorio veneto venne nel 1624 proprio a Venezia, quando nel famoso porto internazionale arrivò il primo consistente carico di questi chicchi sconosciuti. Da subito si diffusero le prime botteghe per l’acquisto di questa bevanda miracolosa, fino al 1700 quando nel panorama veneziano iniziano a nascere i luoghi di culto per eccellenza, chiamati “Caffè”. I Caffè divennero punti d’aggregazione e condivisione, veri e propri salotti culturali dove ci si intratteneva davanti ad una tazza fumante con dibattiti politici, di letteratura e i più eclatanti pettegolezzi. I caffè da questo momento divennero una tappa fissa per il Gran Tour intrecciando cosi, attraverso i secoli, la storia, le vicende tra Venezia, Padova, Vicenza e Treviso.
In queste stanze veniva proposto un caffè estratto per infusione, diverso dall’espresso odierno. I chicchi avevano una tostatura media, per estrarre solo aromi dolci di vaniglia, cioccolato o di pasticceria. Veniva servito in una tazza di media dimensione presentandosi abbastanza corposo e cremoso, caratterizzato da un gusto amabile e molto leggero.
I primi caffè veneti divenuti famosi per il loro intreccio con la storia sono: il Florian di Venezia, Il caffè Lavena, Harry’s Bar, il gran caffè Quadri, Il caffè Pedrocchi di Padova, Il caffè Fantoni di Verona e il caffè la Meneghina di Vicenza.
L’inizio del viaggio
Il nostro viaggio virtuale inizia dal più antico caffè italiano, inaugurato nella zona più prestigiosa di Venezia, Piazza San Marco, all’ombra dei portici delle Procuratie Nuove. Il locale di Floriano Francesconi fu inaugurato nel 1720, con il nome di “Alla Venezia Trionfante” divenuto da lì a poco il ritrovo d’eccellenza comunemente conosciuto come Florian, per la simpatica abitudine dei frequentatori abituali di esclamare “ ‘ndemo da Florian”. In questo luogo che univa l’intimità della casa, all’apertura al pubblico, erano soliti ritrovarsi uomini politici, commerciarti e cittadini aristocratici. Al Florian, il caffè si serviva molto lungo, come voleva la moda del tempo, veniva consumato lentamente a piccoli sorsi per prolungare il piacere di star in compagnia. Ai tavoli si poteva trovare una tovaglia ricamata o di merletti dove degustare vini pregiati come il Malvasia e il vino di Cipro.
Dal lato opposto della Piazza ai piedi della Torre dell’Orologio, si trova “Il caffè Lavena” aperto nel 1750. La storia di questo caffè si intreccia, invece, con artisti, musicisti, letterati e clientela internazionale da cui prende il nome di “Caffè dei Foresti”. A quel tempo grazie alla posizione di grande passaggio qui sostavano, per trovare clienti, i gondolieri e i codega, “guide” che il giorno e la notte, muniti di un fanale in mano, accompagnavano a destinazione, i visitatori “foresti” attraverso le calli veneziane.
Il terzo caffè veneziano a pochi metri dal precedente è il “Gran Caffè Quadri” aperto nel 1775, divenuto famoso per il servizio del Malvasia, un antico rimedio del tempo per “rinvigorire le membra e risvegliare lo spirito.”
Sorto nel 1931 è il famoso “Harry’s Bar”, un luogo rimasto nelle pagine di storia come ritrovo per marinari e ufficiali, oggi conosciuto per il long drink Bellini.
Il viaggio sulle orme dei luoghi storici del caffè arriva a Padova, città dei gran dottori, precisamente al “Caffè Pedrocchi” aperto nel 1831 per volere di Antonio Pedrocchi. Costruito per diventare un luogo di ritrovo e scambio di ideali per studenti, politici, aristocratici e letterati; il Pedrocchi, o “caffè senza porte” per la sua particolare illusione delle innovative porte a vetri, prime in città, divenne da subito simbolo di Padova.

L’unico e inimitabile caffè Pedrocchi, servito in tazza grande con emulsione di panna e menta, completato da una spolverata di cacao. Nn va assolutamente mescolato per assaporare le diverse consistenze e i diversi gusti
Fu il primo caffè ad essere aperto giorno e notte, per volere dello stesso Petrocchi, diventando un luogo di sosta e riposo per tutte le classi sociali. Ancora oggi percorrendo le sale, il Pedrocchi è un luogo dove intrattenersi e vivere una magica esperienza immersi nella sua storia, e sorseggiando il caffè per eccellenza il Pedrocchino, un espresso ristretto con crema di latte, menta e cacao, si assapora ancora l’emozione del tempo.
Pochi anni dopo a Verona venne aperto nel 1842 il “Caffè Fantoni”, luogo storico di ritrovo per uomini illustri e giornalisti. Questo caffè divenne famoso per le sue creazioni di pasticceria, vere e proprie ricette personalizzate elogiate dal celebre D’Annunzio e da musicisti affermati. Il dolce che è rimasto nella storia è sicuramente la sfogliatina artigianale dalla forma ad anello, ottenuta da una particolare lavorazione e lievitazione di 48 ore.
Infine, il viaggio si conclude alle porte di Vicenza, dove nel 1791 aprì il “Caffe Meneghina”, un sito simbolo del patriottismo e scontri politici, punto di riferimento e convivio della città divenuto famoso per la focaccia della Meneghina.
I caffè fin dalla loro nascita, sono sempre stati punti di riferimento. Anche oggi entrando in queste stanze si è immersi in pagine di storia; riviviamo le vicende che questi luoghi hanno incontrato e ci vogliono raccontare, sorseggiando un caffè in un’atmosfera senza tempo.