Turismo a Sottomarina: stabilimenti galleggianti, palafitte e spiagge
Storie di uomini e di imprenditori che hanno cambiato il volto di un borgo marinaro in un zona della salute, del divertimento, della vacanza
Quando nasce la storia balneare di Sottomarina? Pochi lo sanno, ma tutto inizia non molto tempo fa e soprattutto con forme inedite rispetto all’offerta che conosciamo oggi. I primi tentativi pionieristici risalgono alla metà dell’Ottocento, in sintonia alla nascita delle prime mode di sfruttare le qualità terapeutiche e salutistiche dei bagni marini, con la realizzazione di chiatte galleggianti.
1858 è la data del primo stabilimento balneare, era galleggiante nei pressi dell’attuale porticciolo del Mosella
I primi “bagni” infatti, non sfruttavano la spiaggia, ma erano delle “piattaforme” strutturate in laguna, raggiungibili solo con la barca. La prima esperienza in tal senso riporta la data 1858 e la firma di Pietro Quagliati, un imprenditore originario di Chioggia, ma residente a Venezia, che ottenne il permesso di poter realizzare il primo stabilimento balneare galleggiante, nei pressi dell’attuale porticciolo del Mosella, di fronte alla batteria. Chiusa a causa dello scoppio della seconda Guerra d’Indipendenza, rimase attiva solo l’anno della sua inaugurazione. Le cose andarono meglio a Giuseppe Duse nel 1868, realizzando lo stabilimento di bagni marini denominato le “Saline”. Erano previste cabine per bagni separati; vasche per famiglie e bambini, docce a pioggia. La sua piattaforma galleggiò fino agli inizi del ‘900 cambiando più volte sede tra lo specchio d’acqua a nord del canale S. Domenico e lo spazio di Vigo.
Sono questi gli anni in cui nasce la consapevolezza di un’economia turistica, con la realizzazione di nuovi servizi: collegamenti viari, trasporti, ma anche strutture d’accoglienza e ristorazione, un ordine più accogliente della città e manifestazioni d’intrattenimento per i turisti, come il “fresco in laguna” sulla galleggiante, le regate delle “marinanti”, le accademie di musica e teatro, la tombola di beneficenza.
1888 Domenico Dalla Bona realizza i primi due stabilimenti su palafitte
Ma il vero punto di svolta che portò Sottomarina a strutturarsi come polo turistico porta la data del 1888 e il suo ispiratore fu Domenico Della Bona. A lui, infatti, si deve la realizzazione dei primi due stabilimenti balneari su palafitte direttamente in riva al mare: sono il “Daniele Manin” di Angelo Cavallini, che non avrà lunga vita, e il “Salute” dello stesso Della Bona che risulta in assoluto la prima esperienza d’insediamento balneare del lido di Chioggia, creando le premesse della seconda fase del turismo balneare locale: quello della spiaggia.
Ma per questo si dovettero attendere una serie di interventi apportati dell’uomo all’ambiente. Ossia la realizzazione del Brenta della Cunetta nel 1896, si tratta della concretizzazione del progetto di Lancini e Bocchi di spostare la foce del Brenta da Brondolo più a Sud, e la costruzione nel 1915 della diga sud del Porto di Chioggia (San Felice), conclusa nel 1935. Questi due interventi hanno permesso l’accumulo di sabbia e la formazione della spiaggia. Fino al dopoguerra l’acqua del mare lambiva i murazzi che ancora sono visibili a Sottomarina vecchia. Nel 1951 nel murazzo venne aperta una breccia e i chioggiotti poterono arrivare sulla sabbia della neonata spiaggia. Ora gli stessi murazzi di Sottomarina distano dal mare circa un chilometro e sulla sabbia depositata in appena settant’anni è nata l’offerta turistica della città imperniata propria sulla bellezza e sulla lunghezza dell’arenile che ogni anno richiama più di un milione di presenze.