Le classi terze dell’Istituto Enaip di Chioggia lavorano ad un ricettario per esaltare il Radicchio di Chioggia Igp
Una guida al consumo del celebre Principe Rosso per le famiglie moderne, in cui manca tempo e competenze per preparare pranzi e cene all’insegna della salute
Parlare del Radicchio di Chioggia IGP significa parlare del territorio, di una storia ormai lunga quasi cento anni, fatta di antiche pratiche passate da padre in figlio fino ad ottenere un prodotto di eccellenza per valori organolettici e nutrizionali. E’ stato questo il tema affrontato nei giorni scorsi, dal Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia Igp e da Enrico e Alberto Artusi, dell’omonimo pastificio di Casalserugo, con i ragazzi delle classi terze dell’Istituto Enaip di Chioggia, per assegnare loro la tutela di questi valori attraverso la realizzazione di un ricettario da destinare alle famiglie. Nelle case moderne, infatti, il tempo e le conoscenze da destinare alla realizzazione di pranzi e cene scarseggia e spesso questo comporta a ripieghi su piatti già pronti in commercio, non sempre campioni, però, di quei valori che servono alla salute del nostro corpo. E allora il Radicchio di Chioggia potrebbe davvero essere quell’ingrediente da avere sempre fresco in casa perché in virtù della sua poliedricità si presta a mille impieghi gastronomici: dagli antipasti ai dolci.
Colore, croccantezza e il caratteristico sapore amarognolo sono i tre valori da esaltare tutelando invece i valori nutrizionali come il ridotto apporto calorico (< 40 kcal per 100 grammi di prodotto), l’assenza di grassi, il basso contenuto di sodio/sale ed una buona fonte di proteine. Il radicchio Rosso di Chioggia IGP risulta interessante anche per l’elevato contenuto di antiossidanti e vitamine che lo rendono utile per una dieta sana.
A questo proposito Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, un consumo adeguato di frutta e verdura cambierebbe la mappa mondiale delle malattie cardiovascolari. Si stima che con 600 grammi di frutta e verdura al giorno si eviterebbero oltre 135 mila decessi, si eviterebbero un terzo delle malattie coronariche e l’11 per cento degli ictus. In questo senso il programma di “5 al giorno”, le famose 5 porzioni quotidiane, è un movimento internazionale che promuove il consumo di frutta e verdura. Il suo nome si basa sulla razione minima da consumare giornalmente consigliata dalla comunità medico-scientifica in una dieta sana (circa 400 grammi per un menù salutare). Nel programma è compreso il radicchio rosso (50-100 g al giorno) come alimento utile per raggiungere questo obiettivo.
L’impegno è stato colto dai ragazzi dell’Istituto e nei prossimi mesi, insieme ai loro insegnanti, si metteranno a lavoro per dedicare una piccola guida al consumo di questo straordinario prodotto del territorio.