Frigus Zero, cantina La Mincana: il Friularo in versione brut che scalda i cuori
Pronta la nuova bottiglia della famiglia Dal Martello di Due Carrare, un metodo classico che nonostante i 2 anni e più passati sui lieviti possiede ancora acidità e sapidità marcate, accompagnate al naso e in bocca da sensazioni piacevoli e armoniose
“Servirebbe qualcosa di nuovo, ma allo stesso di antico, per completare la trilogia dedicata al Friularo”. Ed è nata così, attraverso la necessità di avere il numero pitagorico perfetto, giocando tra passato e presente, la nuova etichetta della cantina La Mincana. Si chiama Frigus Zero, ossia il freddo latino, dal quale deriva il nome Friularo, richiamato anche dallo zero termico che avvicina la temperatura della sua vendemmia, dopo l’estate di San Martino.
Frigus quindi è clima, ma anche tempo: giusto quegli ottocento anni da quando i monaci benedettini inserirono la sua coltura nelle terre della Saccisica, appena bonificate dalle acque, e quei Cinquecento a cui si deve la sua fortuna sulle galee veneziane, in virtù della spiccata acidità che rendeva facile la conservazione e che gli meritò il nome di “vin da viajo”. Poté così raggiungere ogni angolo di quel Mediterraneo che fece la ricchezza di San Marco, continuando oggi il suo itinerario nel nome di una versatilità che qui a La Mincana, nel presente lasciato dagli aristocratici veneziani Dolfin, accompagna il già titolato Frigus Passito e il Rosé con la bollicina effervescente di un metodo classico con rifermentazione in bottiglia.
Un vino che non avendo più alcun residuo zuccherino è un brut, perfetto da portare in tavola a Natale per accompagnare antipasti, crostacei o per il brindisi finale
Un sistema di spumantizzazione anch’esso antico, che i francesi chiamano Champenois e che si deve ad un benedettino, neanche a farlo apposta, Dom Pierre Perignon. Il vino rimanendo sui propri lieviti per più di due anni ha acquisito una spuma sottile e persistente, note lievitate, acidità e sapidità marcate ma allo stesso tempo piacevoli e armoniose. Un vino che non avendo più alcun residuo zuccherino è un brut, perfetto da portare in tavola a Natale per accompagnare antipasti, crostacei o per il brindisi finale.