L’abbinamento ideale di pranzi e cenoni con 5 vini padovani

E’ il periodo della convivialità, degli amici, della famiglia che di solito si rincontra attorno ad una tavola imbandita per consumare pranzi e cenoni che rispettano l’ortodossia delle feste. Ossia: paste al forno, risotti, lessi e arrosti che, serviti in ristoranti o nella sala da pranzo di casa, hanno sempre bisogno del giusto compendio enologico per sprigionare sapori e quelle note di calore che servono per riscaldare l’ambiente. E allora ecco l’idea: per questo numero anziché le consuete categorie dedicate ad un “grande classico”, ad un “vino nuovo” etc, etc, ho pensato di proporvi cinque bottiglie della nostra terra per accompagnare ogni piatto dall’antipasto al brindisi. Mi pare una proposta veramente natalizia, perché questo è il momento dell’anno in cui dovrebbero prevalere i buoni sentimenti, si dovrebbero accorciare le distanze tra le persone: il Natale è la festa della famiglia! E allora facciamo un regalo anche al territorio in cui viviamo, facciamo sedere a tavola con noi la ricchezza che abbiamo a poca distanza da casa. Di più: visto che il periodo permette di avere anche qualche giorno di ferie, magari andate ad incontrare di persona produttori e cantinieri, organizzate una piccola gita tra le cantine, raccoglierete storie e atmosfere che è importante conoscere per capire cosa sta veramente sotto ad un tappo. Poi liberi di farlo saltare, il tappo, e scambiarci, con un brindisi, i migliori auguri e auspici.
Un vino da antipasti – Torreglia
Prosecco Brut Doc, Azienda Agricola Quota 101
Informale e spensierato come una bollicina
Questo gradevole Prosecco DOC versione brut (Glera 100%) prodotto nella zona di Luvigliano/Torreglia, nel Parco Regionale Colli Euganei, dalla giovane Azienda Quota 101, si presenta informale e spensierato con una bollicina fine e persistente, versatile negli abbinamenti e nel carattere. Non banale se si pensa alla miriade di Prosecchi prodotti in zona. Giallo paglierino brillante con riflessi verdolini presenta al naso note di fiori di campo e mela Golden. Al palato morbido e ben equilibrato; fresco, sapido e minerale tipico dei Colli Euganei, con un finale persistente e lungo. Ve lo propongo per antipasti e primi piatti di pesce anche crudi, a carni bianche spadellate. Con il pesce potrebbe anche essere consumato a tutto pasto. Sempre per “l’overture” di pranzi e cenoni vi segnalo anche il Brut Nature Metodo Classico VSQ (Friularo) di Vignalta e il Serprino Spumante Extra Dry Millesimato Charmat 2018 di Vigne al Colle.
Il calice per risotti e paste – Monselice
Sauvignon Blanc IGT 2018, Azienda Borin Vini&Vigne
Il francese che parla in italiano
Storica Azienda della DOC Colli Euganei di Gianni Borin posta ai piedi delle alture padovane, che dell’enogastronomia, assieme al fratello, titolare del noto ristorante La Montanella di Arquà Petrarca, ha fatto uno dei capisaldi della pluriennale attività. Attualmente i figli Francesco e Gianpaolo stanno portando avanti l’Azienda con pregio e maestria straordinaria, enologi e winemaker, rappresentano la nuova forza aziendale. Alle pendici del Monte Archino in località Monticelli, viene coltivato un piccolo appezzamento con vigneti Sauvignon Blanc, una selezione francese, dal quale si ottiene un vino dai profumi eleganti con note di erbe officinali e frutta esotica. Al palato è caldo, rotondo, sapido con finale lungo e persistente. Si abbina molto bene a primi piatti strutturati come risotti e paste con besciamella, al pesce, meglio se crostacei. Vino alternativo, per restare in azienda, l’Archino Colli Euganei DOC Pinot Bianco.
Un vino per i grandi piatti della tradizione – Carbonara di Rovolon
Colli Euganei Rosso Igt 2017, Azienda Agricola Colle Mattara
Caldo e rotondo come il Natale
L’azienda Colle Mattara si tramanda da padre in figlio il lavoro della vite con grande rispetto per il territorio. Una delle bottiglie più rappresentative della loro produzione è il Colli Euganei Rosso IGT 2017 (da uve Merlot 65% e Cabernet 35%), una delle migliori annate per i rossi di questi ultimi anni. Di un bel colore rosso rubino intenso, al naso si presenta fine ed elegante con spiccate note di frutta rossa con sentore di amarena e marasca. Caldo e rotondo al palato è il vino perfetto da portare in tavola insieme ai piatti importanti della tradizione rurale, penso ai tortellini, ai cappelletti in brodo o il gran bollito con gallina, lingua e cotechino che non manca mai tra le portate del pranzo di Natale. Si presta ad accompagnare anche le carni arrosto o al sugo e nella sua versalità trova armonia pure con i formaggi di media-lunga stagionatura. Vini alternativi della stessa azienda sono il Colli Euganei Cabernet IGT 2017 o il Merlot dalle stesse caratteristiche di vinificazione e affinamento.
Piatti di mare – Arquà Petrarca
Chardonnay Igt Tre Venezie 2018, Cantina Terra Felice
La leggera sapidità che conquista
Sono sempre di più quelli che decidono di orientarsi verso il mare per i piatti forti di cene e cenoni delle Feste e anche per loro ho una proposta: lo Chardonnay Igt le Tre Venezie 2018 della Cantina Terra Felice. Un vino solido, nel senso che a produrlo è una famiglia che ha alle spalle cinque generazioni di vignaioli e quando si tratta di conservare inalterati i valori di un territorio, lo sanno fare con grande maestria. E questo è uno dei capisaldi dell’enologia euganea, i cui vitigni crescono sulle alture che circondano la casa del Poeta tra pendi scoscesi fatti di marne, gesso e argilla. La sapidità è la nota distintiva. Come lo è, del resto, il bel colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli che anticipa al naso profumi di fiori gialli di campo, note di vaniglia e sensazioni burrose. Al palato è rotondo e secco, fresco e per questo perfetto per accompagnare i pesci del nostro Adriatico, i mitili che hanno nella cozza Dop di Scardovari un’eccellenza dei nostri orti di mare o i più intriganti crostacei.
L’accordo con il Panettone e la pasticceria – Bagnoli di Sopra
Bagnolo Doc Friularo Passito “Classico 2011”, Azienda Il Dominio di Bagnoli
Dolce, ma non stucchevole. Decisamente social
Il dolci tipici del Natale sono il panettone oppure il pandoro con i quali normalmente si abbinano degli spumanti o dei vini dolci. Anche in questo caso il territorio è ben fornito di proposte che possono spaziare dal Torcolato di Breganze, al il Recioto di Soave o quello di Gambellara, spumante dolce. L’unico accorgimento che vi suggerisco è quello di accordare l’intensità del vino in relazione al sapore del dolce: con i dolci a base di creme è preferibile servire degli spumanti, per via delle bollicine, con la pasticceria secca, invece, sono più indicati i passiti. E a proposito di vini dolci e fruttati una bottiglia che non può mancare, per riscaldare le serate invernali, è il Bagnolo Doc Friularo Passito, prodotto esclusivamente da uve “Friularo”, un autoctono presente nel conselvano da oltre cinque secoli. Lo considero un vino speciale. Rosso rubino molto intenso con riflessi tendenti al granato. Al naso straordinariamente intenso dove prevale la nota di confettura rossa con note speziate. Al palato risulta morbido, rotondo, dolce, ma non stucchevole. E’ un vino che dialoga volentieri con i dolci al cioccolato, o con il cioccolato con almeno 70 % di cacao amaro, ma lo consiglio anche come vino da compagnia, da sorseggiare in totale relax davanti ad un caminetto. Va servito ad una temperatura tra 14-16 °C, va stappato almeno un’ora prima di versarlo nel calice per apprezzarne da subito le caratteristiche.